L'area del ritrovamento vista dall'alto
Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, in occasione di un intervento di rinnovo della linea Capriati–Presenzano, nella piana del Venafro in Molise, ha individuato, proprio sotto un sostegno che si accingeva a sostituire, un sito archeologico in un’area di circa 900 metri quadri. Coinvolta la Sovrintendenza, l’area è stata messa subito in sicurezza: lo scavo archeologico ha riportato alla luce l’impianto di una villa di età romana risalente al I secolo d.c. e abitata fino in epoca tardo imperiale, intorno al IV-V secolo d.c. Successivamente, e fino in età altomedievale, la villa romana ha avuto un uso sepolcrale: sono state rinvenute infatti quattro sepolture oggetto ora di uno specifico studio antropologico.
Un esame preliminare delle tecniche costruttive della villa e l’analisi dei tanti materiali rinvenuti, tra i quali numerose monete, induce a ritenere che la villa sia stata abitata fino al periodo tardo imperiale, come attesta il ritrovamento di un anello-sigillo in bronzo appartenuto a “Maecius Felix”, Patrono della città di Venafro e Governatore della provincia del Sannio tra la fine del IV e gli inizi del V sec. d. C. Oltre agli ambienti della villa tornati alla luce, anche vasche, magazzini e canalette. E’ riemersa anche una fornace per la produzione di mattoni e tegole, appartenuta verosimilmente, stante il ritrovamento di due tegole bollate, a “M. Clodio”, epigraficamente noto in zona nel corso del I sec. d.C. Terna, dopo il ritrovamento dei resti della villa, ha progettato, e sta già realizzando, lo spostamento del sostegno per permettere gli studi sull’area da parte degli archeologi e dei tecnici coinvolti.