Tante attività rischiano di non sopravvivere alla crisi secondo il barometro Censis-commercialisti - Ansa
Una decimazione. È quanto rischiano 460mila piccole imprese italiane messe alle corde da Covid-19. Un’ecatombe che potrebbe coinvolgere l’11,5% del totale delle aziende di piccole dimensioni ma significative dal punto di vista dell’occupazione. Ad indicarlo, è il '2° Barometro Censis-Commercialisti sull’andamento dell’economia italiana'. È in gioco un fatturato complessivo di 80 miliardi di euro e quasi un milione di posti di lavoro. «Con il lockdown – dice una nota –, e il gorgo di restrizioni rischia di sparire un popolo di piccoli imprenditori e insieme di prosciugarsi un serbatoio occupazionale. Il Covid-19 potrebbe spazzare via il doppio delle microimprese che sono morte tra il 2008 e il 2019». Stando all’osservatorio privilegiato dei commercialisti, più della metà delle microimprese clienti ha almeno dimezzato il proprio fatturato. Sono 370.000 le piccole imprese che hanno subito un crollo di più della metà dei ricavi. Inoltre, il 32,5% dei commercialisti registra in più della metà della clientela una perdita di liquidità su- periore al 50% nell’ultimo anno. Il rapporto fornisce anche una valutazione sulle misure messe in campo dall’esecutivo, che non sempre vengono promosse. Così, il sostegno alle imprese (moratoria sui mutui, garanzie statali sui prestiti) viene giudicato positivamente dal 45,2%. Gli aiuti al lavoro (divieto di licenziamento, ricorso alla cassa integrazione in deroga) sono promossi dal 43,4%, bocciati dal 34,9%. Il sostegno alle famiglie (bonus babysitter, congedi parentali, Reddito di emergenza) è visto con favore dal 36,6%, ma non dal 37,5%. La sospensione dei versamenti fiscali e contributivi per le imprese più penalizzate è valutato bene dal 33,3%, male dal 46,9%. Per i commercialisti lo sforzo statuale nel supportare gli operatori economici e i lavoratori va apprezzato, ma non basta. Ma di fronte a Covid-19, non sarebbero solo le microimprese a soffrire. Stando ad una previsione di Uecoop, il sistema della cooperazione rischia un tracollo pari a 15,2 miliardi a causa dell’emergenza Covid con la frenata dell’economia e l’incertezza crescente sul futuro. A dura prova sarebbe - sottolinea Uecoop - l’intero sistema delle coop che garantisce «oltre 1 milione di posti di lavoro».