Dopo lunghe trattative arrivano le
nozze fra Wind e 3 Italia.
Nasce così il primo operatore nazionale nel mobile, forte di un parco di oltre
33 milioni di
clienti, di cui 31 nella telefonia wireless e 2,8 in quella
fissa (2,2 sulla banda larga) in grado di competere ad armi pari
con gli altri due grandi sul mercato, Telecom Italia e Vodafone.
La nuova società, sottolinea la nota che ha
annunciato l'operazione, "otterrà la dimensione giusta e una
riduzione dei costi necessaria per continuare ad offrire, a
prezzi competitivi, servizi di telecomunicazione innovativi e
potrà competere in modo più aggressivo sul mercato italiano", il
quarto più grande in Europa. Secondo le slide che presentano
l'operazione,
la quota di mercato di Wind e 3 Italia sarà del
36% nel mercato mobile, contro il 35% di Telecom ed il 29% di
Vodafone.
La joint venture paritetica fra i due gruppi, verrà guidata
dall'attuale amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra,
mentre l'attuale numero uno di 3 Italia, Vincenzo Novari,
entrerà in cda come rappresentante della casa madre Hutchison,
con sede a Hong Kong. Il cda sarà composto da sei consiglieri,
tre di nomina Hutchison e tre Vimpelcom, il presidente del
consiglio di amministrazione ruoterà tra le due società madri
ogni 18 mesi e avrà un voto decisivo su alcune questioni
fondamentali di business. Dina Ravera, coo di 3 Italia sarà
nominata 'merger integration officer' mentre Stefano Invernizzi,
attuale Cfo di 3 Italia, diverrà direttore finanziario della
joint venture.
L'annuncio è arrivato dai vertici di Vimpelcom, la
controllante russa di Wind, che oggi ha archiviato una
semestrale con ricavi in flessione del 5,7% ed un calo del 7,1%
dell'Ebitda. Ma Jean Yves Charlie, ad di Vimpelcom, scommette
su sinergie per 700 milioni di euro all'anno dal lato dei costi,
ma soprattutto la fusione "dovrebbe generare significativi
benefici" a livello di investimenti in conto capitale e
operativi "con un valore attuale netto, al netto dei costi di
integrazione, di oltre 5 miliardi di euro".
Una somma
considerevole se si pensa che, spiegano i vertici di Vimpelcom,
"le entrate congiunte di entrambe le aziende nel 2014 erano di
6,4 miliardi". Hutchison porterà in dote al nuovo gruppo 200
milioni di 'cash', con 3 Italia che è libera da debito mentre
Vimpelcom apporta Wind con il suo debito attuale (10,1 miliardi
nel secondo trimestre 2015).