giovedì 6 agosto 2015
Nasce così il primo operatore nazionale nel mobile, forte di un parco di oltre 33 milioni di clienti, che si annuncia molto aggressivo sul mercato.
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Dopo lunghe trattative arrivano le nozze fra Wind e 3 Italia. Nasce così il primo operatore nazionale nel mobile, forte di un parco di oltre 33 milioni di clienti, di cui 31 nella telefonia wireless e 2,8 in quella fissa (2,2 sulla banda larga) in grado di competere ad armi pari con gli altri due grandi sul mercato, Telecom Italia e Vodafone. La nuova società, sottolinea la nota che ha annunciato l'operazione, "otterrà la dimensione giusta e una riduzione dei costi necessaria per continuare ad offrire, a prezzi competitivi, servizi di telecomunicazione innovativi e potrà competere in modo più aggressivo sul mercato italiano", il quarto più grande in Europa. Secondo le slide che presentano l'operazione, la quota di mercato di Wind e 3 Italia sarà del 36% nel mercato mobile, contro il 35% di Telecom ed il 29% di Vodafone. La joint venture paritetica fra i due gruppi, verrà guidata dall'attuale amministratore delegato di Wind, Maximo Ibarra, mentre l'attuale numero uno di 3 Italia, Vincenzo Novari, entrerà in cda come rappresentante della casa madre Hutchison, con sede a Hong Kong. Il cda sarà composto da sei consiglieri, tre di nomina Hutchison e tre Vimpelcom, il presidente del consiglio di amministrazione ruoterà tra le due società madri ogni 18 mesi e avrà un voto decisivo su alcune questioni fondamentali di business. Dina Ravera, coo di 3 Italia sarà nominata 'merger integration officer' mentre Stefano Invernizzi, attuale Cfo di 3 Italia, diverrà direttore finanziario della joint venture. L'annuncio è arrivato dai vertici di Vimpelcom, la controllante russa di Wind, che oggi ha archiviato una semestrale con ricavi in flessione del 5,7% ed un calo del 7,1% dell'Ebitda. Ma Jean Yves Charlie, ad di Vimpelcom, scommette su sinergie per 700 milioni di euro all'anno dal lato dei costi, ma soprattutto la fusione "dovrebbe generare significativi benefici" a livello di investimenti in conto capitale e operativi "con un valore attuale netto, al netto dei costi di integrazione, di oltre 5 miliardi di euro". Una somma considerevole se si pensa che, spiegano i vertici di Vimpelcom, "le entrate congiunte di entrambe le aziende nel 2014 erano di 6,4 miliardi". Hutchison porterà in dote al nuovo gruppo 200 milioni di 'cash', con 3 Italia che è libera da debito mentre Vimpelcom apporta Wind con il suo debito attuale (10,1 miliardi nel secondo trimestre 2015).
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