Dopo una lunga maratona e 30 ore di
negoziato, alla fine l'accordo è stato trovato e la Grecia
resta nell'Euro potendo contare sul suo terzo piano di aiuti
per uscire dalla crisi. L'annuncio è stato dato stamane dal
premier belga uscendo dalla riunione ed è stato poi reso
ufficiale dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio
europeo, il polacco Donald Tusk, il quale ha sottolineato che
all'Eurosummit l'intesa è stata raggiunta all'unanimità.
I mercati, come prevedibile, hanno reagito bene e viaggiano
ora in territorio positivo, con lo spread in forte calo e la
moneta unica in rialzo sul dollaro. La parola ora spetta al
Parlamento di Atene che secondo il cancelliere tedesco Angela
Merkel, deve approvare "tutte le condizioni" previste
dall'accordo. La Merkel ha inoltre sottolineato che solo quando
arriverà il via libera di Atene, il Bundestag si riunirà per
approvare il piano di aiuti ad Atene e che comunque non
chiedera al Parlamento un voto di fiducia sull'accordo sul
debito della Grecia. "Non c'è bisogno di un piano B per la
Grexit perchè è stata trovata l'intesa sul piano A", ha
affermato la cancelliera. Da parte sua, il premier greco Alexis
Tsipras ha riferito: "Siamo riusciti a ristrutturare il
debito". "Siamo riusciti ad assicurare finanziamenti a medio
termine", ha aggiunto Tsipras assicurando che "la Grecia
continuerà a lottare per essere in grado di tornare a
crescere". Nel dettaglio, l'accordo prevede che entro il 15
luglio venga approvata la riforma dell'Iva e delle pensioni,
oltre all'indipendenza dell'istituto di statistica Elstat,
prevede inoltre un fondo di garanzia da 50 miliardi e il
coinvolgimento del Fondo monetario internazionale a partire dal
marzo 2016. La Grecia potrà contare su un prestito ponte da 7
miliardi entro il 20 luglio e da altri 5 entro metà agosto ma
dovranno essere trasferiti asset per un totale di 50 miliardi a
un fondo indipendente che monetizzerà tali asset attraverso le
privatizzazioni: tale monetizzazione sarà una fonte del
rimborso programmato del nuovo prestito dell'Esm. Il fondo,
come richiesto da Atene, sarà basato in Grecia e gestito dalle
autorità greche con la supervisione delle istituzioni.