Monte dei Paschi di Siena e Carige, entrambe sospese per
eccesso di ribasso in apertura, crollano in Borsa dopo gli
stress test della Bce che hanno duramente colpito gli istituti italiani.
La Bce ha bocciato 25 banche europee,
svelando una carenza di capitale complessiva di quasi 25
miliardi di euro. E anche se gli esami della Banca centrale
europea riconoscono il rafforzamento del capitale con cui 12
degli istituti messi all'indice si sono nel frattempo messi al
sicuro, resta il cartellino rosso con 9,5 miliardi di capitale
da trovare per gli altri. Fra i quali spicca la presenza
italiana con Montepaschi, che valuta "opzioni strategiche",
Carige e con il caso delle popolari Milano e Vicenza,
tecnicamente bocciate dalla Bce ma in regola con i criteri di
Bankitalia.
L'esame della Bce, fatto di una revisione degli attivi che ha
svelato 136 miliardi di nuovi crediti deteriorati e di un test
di resistenza che nello scenario peggiore vedrebbe 263 miliardi
di capitale bancario andare in fumo, servirà a rilanciare il
credito all'economia reale "aiutando la crescita economica", ha
spiegato il vicepresidente della Bce Vitor Constancio.
Dai test di Francoforte, di fatto, emerge un divario in
Europa che, complici la recessione nel sud e la
contabilizzazione dei titoli di Stato in pancia alle banche, fa
di Italia, Grecia e Cipro i paesi più colpiti. Mentre risparmia
brutte sorprese (nonostante sei banche tedesche passino di
misura) Francia (se si esclude Dexia) e la Germania, lasciando
intoccato il colosso della finanza Deutsche Bank considerata in
bilico fino a pochi giorni fa.
Per contro, Grecia e Cipro si ritrovano tre bocciature
ciascuna, e assieme a Italia e Portogallo guidano la classifica
per Paese degli shortfall, le carenze di capitale. L'Italia,
in recessione quasi continua dal 2011 e con il solo salvataggio
pubblico del Montepaschi che impallidisce di fronte alla
Germania, si ritrova la revisione degli attivi bancari più
onerosa, una sforbiciata da 12 miliardi. "Credo che i risultati
siano nel complesso rassicuranti e per noi non inattesi",
commenta il vicedirettore generale di Bankitalia Fabio Panetta,
che però non nasconde per l'Italia uno scenario simulato dai
test "molto sfavorevole".
E così la Penisola si ritrova nove banche bocciate
tecnicamente (sulla base dei dati statici a fine 2013) nello
scenario peggiore dello stress test, che dopo il rafforzamento
del capitale operato da Veneto Banca, Banco popolare, Creval,
Sondrio e Bper nei primi nove mesi del 2014 si riducono a
quattro. Ci sono le popolari Milano e Vicenza, che Francoforte
considera in difetto di capitale anche se con ogni probabilità
si affiderà al giudizio di Bankitalia. In base al quale
PopMilano si salva grazie alla rimozione dei requisiti
prudenziali aggiuntivi imposti da via Nazionale nel 2010, e la
vicentina con il cda in extremis di ieri che ha deciso di
convertire un bond in capitale. Mentre non c'è appello per
Montepaschi e Carige, con 2,1 miliardi e 814 milioni
rispettivamente da trovare al più presto.