martedì 1 ottobre 2024
Dopo il crollo in Borsa seguito al taglio delle stime dei risultati, slitta al 1° novembre il riavvio della produzione. Tavares in Parlamento l’11 ottobre, dopo la richiesta avanzata da Calenda
Stellantis: «L’auto elettrica non vende». Allungato lo stop alla 500e a Mirafiori

Reuters

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In quello che è un ulteriore segnale della fase di difficoltà attraversata da Stellantis – e, più in generale, dall’intero comparto dell’automotive – il gruppo guidato dal ceo Carlo Tavares ha annunciato il prolungamento fino al primo novembre dello stop alla produzione della 500 elettrica alle Carrozzerie di Mirafiori. L’azienda ha spiegato ai sindacati che «persiste la mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa che è profondamente in difficoltà, nonostante la 500e nei primi 8 mesi dell’anno rappresenti il 40% delle vendite nel segmento Ev delle city car (Segmento A) in Europa».

Per Stellantis, insomma, il problema non è tanto la 500 elettrica, quanto il generale ripiegamento degli ordini che accomuna l’Italia al resto del vecchio continente, in un quadro che vede in difficoltà, tra gli altri, anche i tedeschi di Volkswagen.

Nei giorni scorsi i sindacati hanno proclamato uno sciopero unitario di otto ore del settore dell’automotive per il prossimo 18 ottobre, mobilitazione che culminerà in un corteo a Roma. A rischio ci sono migliaia di posti di lavoro, sia nell’industria che in tutto l’indotto: esaurita la flebile spinta degli incentivi, interi territori vivono queste settimane con il fiato sospeso.

La fermata produttiva precedente per la 500 elettrica era fino al 14 ottobre: ora arrivano per i lavoratori altre due settimane di contratti di solidarietà, mentre si apprende che il ceo Tavares sarà in audizione in Parlamento l’11 ottobre per riferire sulla situazione del gruppo. «Stellantis – ha spiegato ieri l’azienda – sta lavorando con determinazione per garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività. Ribadiamo che alle Carrozzerie di Mirafiori, grazie a un investimento di 100 milioni di euro, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l’esperienza cliente, ma all’inizio del 2026 sarà anche avviata la produzione della Nuova 500 ibrida, che sarà realizzata sulla base dell’attuale 500 elettrica. Il complesso di Mirafiori sta vivendo una importante trasformazione, con l’obiettivo di renderlo un vero e proprio polo di innovazione e sviluppo a livello globale, scelta cruciale per vincere la sfida della transizione verso la mobilità sostenibile a cui siamo chiamati».

Stellantis parla della transizione come di «un percorso complesso e impegnativo, che non risparmia scelte difficili e non offre soluzioni a portata di mano», ma per i sindacati il tempo stringe. Lunedì l’azienda – come già fatto in precedenza da diverse altre case automobilistiche – ha tagliato le stime dei risultati del 2024 con una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre, il doppio della stima precedente. Il titolo è crollato, in un solo giorno, di oltre il 14%, mentre ieri si è registrato un lieve recupero (+0,16%). Male, in particolare, l’andamento delle vendite negli Usa, dovuto anche al fatto che per paura degli scioperi l’azienda avrebbe prodotto un numero di auto molto più alto di quello che il mercato ha poi assorbito.

Quanto all’audizione in Parlamento di Tavares, la notizia non è stata accolta in modo particolarmente favorevole dai sindacati. «Apprendiamo dagli organi di stampa che il Parlamento italiano, in audizione l’11 ottobre, ascolterà l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares e non i lavoratori. Escludere i lavoratori italiani dall’ascolto del Parlamento è molto grave», ha evidenziato in una nota Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil - Fim, secondo cui Fiom e Uilm da tempo chiedono «un confronto con le istituzioni, a partire da Palazzo Chigi, per affrontare una situazione che si fa sempre più drammatica visto che anche oggi è stata comunicata ancora cassa integrazione da parte di Stellantis».

Per Stellantis, «la complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell’Automotive richiede risposte rapide, frutto anche dell'interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte. In questo contesto, il contributo e la volontà di dialogo e di confronto di Stellantis è costante». «Ci aspettiamo risposte circostanziate e puntuali, non passerelle mediatiche» dall’audizione di Tavares, ha evidenziato Carlo Calenda rivendicando la «lunga battaglia» condotta in questo senso da Azione.

Secondo i dati della Fim Cisl, la produzione di Stellantis nel primo semestre 2024 è stata pari a 303.510 tra auto e veicoli commerciali, il 25,2% in meno dello stesso periodo dell’anno scorso e si prospetta una produzione a fine anno poco sopra i 500mila veicoli. Ancora peggiore il dato delle sole autovetture, con un calo del 35,9%, pari a 186.510 unità. Sono in rosso tutti gli stabilimenti, tranne Pomigliano e Atessa, dove comunque rallenta la crescita. Tra le situazioni più difficili quella di Mirafiori: fino a settembre sono state prodotte 18.500 auto contro le 52.000 dello stesso periodo del 2023, l’83% in meno.

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