giovedì 19 gennaio 2012
​Uomini della Guardia di Finanza sono al lavoro nell'ufficio milanese dell'agenzia di rating Standard and Poor's per accertamenti disposti dalla Procura di Trani.
La piccola procura contro i giganti del rating di Massimo Calvi
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Uomini della Guardia di Finanza sono al lavoro nell'ufficio milanese dell'agenzia di rating Standard and Poor's per accertamenti disposti dalla Procura di Trani. Lo hanno riferito oggi una fonte investigativa e una vicina all'agenzia di rating. E lo ha confermato successivamente una nota dell'agenzia."Mi hanno avvertito i colleghi che difendono S&P e che si trovano a Roma. So solo che si tratta dell'inchiesta di Trani, ma non so altro", ha detto Giuseppe Fornari, avvocato di S&P, arrivato poi negli uffici dell'agenzia a Milano insieme a due legali dello studio Cliffor Chance.La procura di Trani sta indagando sulle anomale oscillazioni di Borsa che si sarebbero verificate nel 2010 e nel 2011 in un'inchiesta che vede indagati alcuni esponenti delle agenzie di rating Standard & Poor's e Moody's. Le società hanno negato ogni addebito."Standard and Poor's è sorpresa e costernata da queste indagini sulle sue valutazioni indipendenti. Le accuse fatte sono del tutto prive di fondamento e senza merito e con forza difenderemo le nostre azioni, la nostra reputazione e quella dei nostri analisti" dice l'agenzia. "Stiamo lavorando a 360 gradi", ha detto a Reuters il pm di Trani, titolare dell'inchiesta, Michele Ruggiero senza aggiungere ulteriori dettagli.La procura pugliese lo scorso agosto aveva fatto eseguire dei sequestri di documenti nelle sedi milanesi delle agenzie oltre a un ordine di esibizione alla Consob di Roma. I magistrati pugliesi - che parlano di "giudizi falsi, infondati o comunque imprudenti" da parte delle agenzie - accusano gli analisti di Standard & Poor's di manipolazione del mercato e abuso di informazioni privilegiate per aver "elaborato e diffuso", a "maggio, giugno e luglio 2011 - anche a mercati aperti - notizie non corrette (dunque false anche in parte), comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario e bancario italiano".Per Moody's invece l'accusa si limita alla manipolazione del mercato relativamente all'intervento del 6 maggio 2010 per aver "elaborato e diffuso a mercato aperto, verso le ore 11.15, notizie false (anche in parte) sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano". Venerdì scorso Standard and Poor's ha annunciato ufficialmente di aver ridotto il rating sovrano dell'Italia di due livelli portandolo a 'BBB+' da 'À con l'outlook sul merito di credito negativo.
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