Dovrà dare un forte scossa all'economia e dimostrare che la spinta riformatrice del governo si è tutt'altro che affievolita. Lo Sblocca Italia è ormai in
dirittura d'arrivo. L'attesa è per il Consiglio dei ministri del
29 agosto, data in cui il premier, Matteo Renzi, punta ad
imprimere una nuova svolta capace di riportare l'Italia in
carreggiata.
Il decreto si preannuncia già come un mega provvedimento che
conterrà innanzitutto interventi di sblocco di infrastrutture
più o meno grandi, ma anche misure specifiche per il rilancio di
Bagnoli ad esempio, per la lotta al dissesto idrogeologico, per
la costruzione di nuovi asili nido. "Lo Sblocca Italia riguarda
infrastrutture, energia, autorizzazioni pubbliche, finanza per
investimenti", ha twittato il presidente del Consiglio da Forte
dei Marmi.
Il capitolo più consistente sarà quello dei cantieri, in mano
al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Lo "sblocco" sta
nel fatto che molte grandi opere sono già finanziate ma restano
ferme per veti e impicci burocratici che si punta ora a
"sbloccare" appunto con pure semplificazioni. Si parte con
l'alta velocità Napoli-Bari, con i collegamenti con Fiumicino e
Malpensa, fino alla ferrovia Catania-Messina-Palermo.
C'è poi lo "sblocca reti" per il potenziamento della banda
larga e ultralarga con facilitazioni e semplificazioni per la
posa in opera di reti e misure di agevolazioni fiscali per
interventi infrastrutturali da parti di privati nelle aree
cosiddette "bianche". Per alleggerire la bolletta energetica si
punterà a sbloccare le risorse geotermiche, petrolifere e di gas
nazionali, mentre per dare una spinta al mercato dell'edilizia
sarà stabilizzato l'ecobonus e arriveranno sgravi fiscali per
chi acquista case e le affitta a contratto concordato.
Anche il Mef ci metterà del suo con misure specifiche di
sostegno agli investimenti e all'aggregazione di municipalizzate
e per favorire l'intervento di privati in partecipate pubbliche.
Nell'ottica di un rilancio del settore immobiliare, saranno
inoltre modificate anche le norme sulle "siiq", le immobiliari
quotate.
La sfida per Tesoro e governo sarà però a breve anche
un'altra oltre al rilancio della crescita: quella di mantenere i
conti pubblici sotto controllo rispettando i parametri Ue su
deficit e debito e di reperire le risorse per il 2015. Come già
quest'anno, la spending review sarà la via maestra, visto che di
aumentare le tasse il governo non ne vuol sentir parlare. Ma in
autunno potrebbe essere anche la volta della privatizzazione di
una tranche di Enel e Eni, visto lo slittamento di quella di
Poste.