"La legge di stabilità - ha dichiarato il leader Cgil Susanna Camusso - non affronta il tema fondamentale, ovvero il poco reddito disponibile di lavoratori e pensionati che è una delle ragioni della continua recessione. Non determina quello choc all'economia che invece sarebbe necessario ma si colloca in continuità con gli anni precedenti". "È urgente restituire il reddito ai lavoratori dipendenti e ai pensionati - continua Camusso - abbiamo chiesto misure che riguardano oggi e anche norme strutturali per gli anni prossimi attraverso il reperimento di risorse che vengono dalla lotta all'evasione, dalla tassazione delle rendite finanziarie e dal rientro dei capitali all'estero".I tre leader sindacali hanno incontrato il viceministro dell'Economia Stefano Fassina, presenti anche i leader di Confindustria, in merito alle misure che il governo si appresta a inserire nella legge di stabilità tese a ridurre il cuneo fiscale grazie ai proventi derivanti da lotta all'evasione fiscale, spending review e rientro capitali all'estero.
A Torino quindicimila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato alla manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil del Piemonte a cui hannoaderito anche Pd, Sel e Radicali, a difesa del lavoro, per chiedere di modificare la legge di Stabilità e per dire no alle politiche regionali in tema di sanità, welfare e trasporti. "Siamo in piazza - ha spiegato dal palco di piazza Castello la segretaria piemontese della Cisl, Giovanna Ventura - far sentire la nostra indignazione e la nostra protesta per una Legge di stabilità che non ci piace e per le mancate politiche della regione, ma ancheper indicare con chiarezza quali devono essere le priorità del Governo nazionale e regionale".
"La nostra manifestazione ha obiettivi precisi: cambiare la legge di stabilità perché non risponde ai problemi del Paese e non gli consente di uscire dalla crisi". Lo ha affermato Carmelo Barbagallo, segretario organizzativo della Uil nazionale intervenuto alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl, Uil di Puglia con un corteo che ha percorso le strade di Bari con conclusione in una zona recintata di piazza Prefettura. "Le nostre manifestazioni sono molto dure ma legali - ha aggiunto il sindacalista - riferendosi alle proteste del movimento dei cosiddetti forconi - oggi noi rappresentiamo la gente che non ha soldi per comprare in un sistema dove le aziende italiane per il 75% producono per il mercato interno e oggi chiudono con i lavoratori che vengono licenziati".