venerdì 14 giugno 2024
I dipendenti coinvolti "simulavano un'attività alla tastiera". Sempre più banche Usa richiamano in ufficio i lavoratori
Simulavano di lavorare da casa: la banca Wells Fargo li licenzia
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Licenziati per aver presumibilmente cercato di ingannare i loro capi, facendo credere loro di essere al lavoro quando non lo erano: quanto accaduto ad alcuni dipendenti della banca Wells Fargo è solo l’ultimo esempio di un giro di vite sul personale nell'era del lavoro ibrido. Stando a quanto raccontato dal Financial Times, la banca ha dichiarato che i dipendenti sono stati licenziati il mese scorso dopo aver accertato che avevano cercato di "creare l'impressione di un lavoro attivo" attraverso la "simulazione di un'attività alla tastiera".

I dipendenti coinvolti lavoravano nelle divisioni di investimento e di gestione patrimoniale della banca. Molti sono stati assunti relativamente di recente, negli ultimi due anni, ma almeno uno di loro lavorava nella banca da più di sette anni. In un comunicato riportato dal Ft, Wells Fargo ha affermato che "i dipendenti sono tenuti a rispettare gli standard più elevati e non vengono tollerati comportamenti non etici". Al momento non è specificato nel dettaglio quali tecniche siano state utilizzate dai dipendenti, né se le contestazioni abbiano riguardato i computer dell'ufficio o quelli di casa.

La notizia del giro di vite di Wells Fargo arriva solo poche settimane dopo che la Finra, entità di autoregolamentazione degli operatori del mercato finanziario, ha ripristinato le regole sul posto di lavoro che aveva sospeso durante la pandemia, richiedendo una più stretta supervisione degli assetti lavorativi dei manager. Molti gruppi hanno avvertito che ciò richiederebbe ispezioni negli uffici casalinghi dei dipendenti e renderebbe più difficile per loro continuare ad avere accordi di lavoro ibridi.

Wells Fargo è stata una delle banche che ha adottato il lavoro ibrido per la maggior parte dei dipendenti, richiedendo loro di essere in ufficio solo per tre giorni alla settimana. Le banche sono state tra i primi datori di lavoro a richiamare i lavoratori in ufficio dopo lo smart working esteso nei mesi del Covid. Tuttavia, un'indagine condotta all'inizio di quest'anno da Scoop, società di consulenza sulla forza lavoro, ha rilevato che l'82% delle grandi aziende finanziarie ha mantenuto accordi di lavoro ibridi.

Ciononostante, negli ultimi sei mesi, alcune grandi banche hanno fatto pressione sui lavoratori affinché tornassero in ufficio più spesso, oppure hanno intensificato gli sforzi per assicurarsi che i lavoratori rispettino le regole del luogo di lavoro.All'inizio di quest'anno, Bank of America ha inviato ai dipendenti "lettere di educazione", minacciandoli di azioni disciplinari per non essersi presentati al lavoro il numero minimo di giorni alla settimana. All'inizio dell'anno Goldman Sachs ha comunicato ai dipendenti più giovani che non avrebbero più avuto diritto al rimborso per i pasti quando lavoravano da casa, anche se lavoravano fino a tardi o avrebbero avuto diritto a un pasto in ufficio.

Alla fine del mese scorso, Barclays e Citigroup hanno comunicato a centinaia di dipendenti che a partire da questo mese dovranno essere presenti in ufficio cinque giorni alla settimana. Entrambe le banche hanno dichiarato di aver agito così a causa delle recenti modifiche della normativa Finra, che avrebbero reso più difficile il mantenimento dei lavoratori a distanza.

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