mercoledì 10 marzo 2010
La commissione Lavoro: 6 mesi in più. Sacconi: lavoratori già protetti. Intesa bipartisan per portare la copertura della Cig a un anno e mezzo. Una misura sperimentale per due anni. Il ministro: non si aggiunge nulla.
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Sei mesi in più di copertura della cassa integrazione ordinaria per i lavoratori della aziende in difficoltà. Mentre i postumi della recessione continuano a colpire le imprese, la Camera ha deciso di prolungare l’utilizzo del più diffuso «salvagente» anti-crisi. Lo dispone un emendamento approvato ieri in commissione Lavoro (che dovrà essere vagliato da altre commissioni e poi dall’aula) con un sostegno bipartisan: è stato approvato infatti con i voti di Pdl, Pd e Lega (assenti gli altri gruppi). La normativa dispone in via sperimentale per il biennio 2010-2011 che la durata massima della cassa ordinaria (quello destinata alle imprese per crisi di natura temporanea) sia prolungata dalle attuali 52 fino a 78 settimane, allungando così la copertura a 18 mesi. È una misura che piace ai sindacati mentre il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ha reagito con freddezza rilevando che le diverse tipologie di Cig oggi esistenti (ordinaria, straordinaria e in deroga) assicurano già oggi la protezione dei lavoratori anche «ben oltre i 18 mesi ipotizzati dall’emendamento». Insomma, per il ministro di fatto non c’era bisogno dell’innovazione normativa. Di «primo risultato» che premia la battaglia del Pd parla invece l’ex ministro Cesare Damiano, che aveva proposto l’innalzamento a 24 mesi. Il testo punta anche a introdurre garanzie per i lavoratori di imprese insolventi, che verranno retribuiti da un fondo Inps.L’allungamento della cassa, stabilisce il testo della Commissione, si applica «nei limiti delle risorse disponibili» e secondo il relatore dell’emendamento Giuliano Cazzola, del Pdl, la copertura (per ora non quantificata) dovrebbe essere trovata nel fondo per gli ammortizzatori sociali da 8 miliardi di euro già stanziati dal governo (fondo nato per finanziare soprattutto la cassa in deroga).Un aspetto del provvedimento che secondo la Cisl va però chiarito meglio: «La misura è utile per tutelare i lavoratori delle aziende non coperte dalla cassa straordinaria», ha affermato il segretario confederale Giorgio Santini, a patto però che «ci sia la necessaria copertura finanziaria». Oggi infatti, spiega il sindacalista, la cassa ordinaria è pagata da un fondo Inps alimentato da lavoratori e imprese, con versamenti tarati sulla durata massima di 52 e non di 78 settimane. Per la Uil invece, che accoglie «con favore» l’emendamento, all’Inps «ci sono diversi miliardi di euro accumulati» e il problema della copertura non si dovrebbe porre. Il segretario confederale Guglielmo Loy chiede piuttosto di pensare a irrobustire le indennità corrisposte ai lavoratori che oggi arrivano al massimo a 860 euro mensili. Un problema soprattutto oggi che la cassa dura sempre di più. Secondo la Cgil il voto della Commissione è «un primo passo» e conferma che «era giusta la nostra impostazione a cui finora il governo si è sempre opposto», ha detto Fulvio Fammoni, «ma noi insistiamo sul raddoppio» a 104 settimane. Attualmente si stima che siano 300-350 mila i lavoratori italiani in cassa integrazione (esclusa quella in deroga). Nell’ultima rilevazione del’Inps , relativa al mese di febbraio, le ore complessive di Cig hanno ripreso a salire. Una crescita dovuta alla componente della straordinaria (+28% su gennaio) le cui procedure di accesso sono state semplificate nel corso del 2009. Molte aziende, esaurite le 52 settimane di cig ordinaria, sarebbero quindi già passate alla straordinaria. Un salto che il nuovo emendamento permetterebbe di evitare per altri sei mesi.
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