La presentazione della "Settimana del cervello"
Dal 12 al 18 marzo 2018 si tiene la Settimana mondiale del cervello, campagna mondiale che diffonde le nuove scoperte neuro-scientifiche al fine di arricchire il patrimonio di informazioni sui progressi e benefici della ricerca sul cervello. Istituita nel 1996 dalla Dana Alliance for Brain Initiatives, ogni anno nel mese di marzo la campagna vede coinvolti, in numerosi Paesi, migliaia di professionisti del settore (psicologi, neuropsicologi, psicoterapeuti, biologi, neuroscienziati medici) in una celebrazione del cervello creativa e innovativa rivolta ai cultori e ai cittadini di tutte le età. La campagna in Italia (Settimana del Cervello, terza edizione, www.settimanadelcervello.it) è organizzata e coordinata da Hafricah.Net, portale di divulgazione neuroscientifica partner della Dana Foundation che, dal 2007, funge da anello di congiunzione tra il mondo accademico e il pubblico interessato all’argomento.
Donatella Ruggeri ed Elisabetta Grippa, le psicologhe che coordinano la Settimana del cervello in Italia, sottolineano che «l’iniziativa prevede centinaia di seminari ed eventi gratuiti in tutta Italia: nella scorsa edizione ne sono stati organizzati in 17 regioni. Quest’anno le adesioni sono aumentate arrivando a coinvolgere ben 20 Regioni italiane tramite l’impegno di oltre 600 professionisti - per la quasi totalità psicologi - attivamente coinvolti nella rappresentanza delle campagne a livello locale. Scopo generale della Settimana del cervello è quello di aumentare la cultura delle neuroscienze, promuovendo la ricerca e la consapevolezza delle proprie funzioni cognitive e fornendo indicazioni per l’adozione di stili di vita, atteggiamenti e comportamenti consapevoli e idonei per prevenire stati di malattia ma, soprattutto, di promuovere la salute delle persone in generale».
L'evento è anche un'opportunità per fare il punto sulla professione. «In Italia ci sono 60mila psicologi, l'80% è donna - spiega Felice Torricelli, presidente di Enpap, l’Ente di previdenza degli psicologi che è anche patrocinatore dell’iniziativa -. Il 60% è anche psicoterapeuta. Ogni anno abbiamo l'8% in più di psicologi abilitati. Nonostante le difficoltà di inserimento, esistono numerosi sbocchi. La Settimana del Cervello è un’importante occasione per rappresentare, ai cittadini e alle istituzioni, le competenze che gli psicologi mettono oggi in campo per sostenere il benessere individuale e collettivo. Di fronte alla crescente complessità della società contemporanea la psicologia professionale ha le conoscenze scientifiche e tecniche più aggiornate per migliorare la qualità di vita, la capacità di adattamento, la resilienza, la creatività delle persone: di questo saranno testimonianza le numerosissime iniziative che i tanti Colleghi coinvolti direttamente metteranno in campo in questi giorni».
Quest’anno, tra i numerosi patrocini istituzionali e partner di prestigio, figura anche il Dipartimento di Psicologia dell’Università Sapienza con la Scuola di specializzazione in Neuropsicologia responsabili degli screening cognitivi coordinati dalla professoressa Cecilia Guariglia. «Contrastare il decadimento cognitivo, o demenza, - sottolinea Guariglia - è un obiettivo prioritario della ricerca a livello europeo che comporta importanti investimenti economici. Tuttavia, questo non basta: anche noi, cittadini over-50, dobbiamo fare la nostra parte, non solo facendo attenzione a tutte le patologie (cardiovascolari, metaboliche, neurologiche, etc..) che possano influenzare la nostra buona salute mentale e cognitiva, ma anche sottoponendoci a screening periodici di valutazione delle nostre capacità cognitive».
La terza edizione della Settimana del cervello si svolge anche on line, attraverso una serie di post dal contenuto “più cervellotico che mai”. Nello specifico, sono stati approfonditi tre temi scelti dal pubblico attraverso la pagina Facebook dedicata.
Eccoli di seguito:
Il cervello e i suoi errori più comuni: una campagna interamente dedicata ai piccoli (e grandi) errori quotidiani in cui cade il nostro cervello senza che ce ne rendiamo conto. Tali sbagli, in “gergo psicologico” prendono il nome di bias cognitivi e sono più comuni di quanto pensiamo. Ma, nonostante la loro natura fallace, essi hanno anche uno scopo adattivo. L’hashtag della campagna è #BrainFalls.
Come contrastare l’invecchiamento mentale: abbiamo tutti paura di invecchiare ma, oltre all’invecchiamento fisico, c’è anche quello mentale. Sono sempre più diffusi i disturbi cognitivi e le malattie neurodegenerative dovute all’avanzare dell’età: come contrastarli? Vengono forniti suggerimenti per avere sempre un cervello attivo e in forma. Per questo motivo, la campagna prende il nome di #TrainYourBrain.
Cervello e musica: quali note solleticano le sinapsi? Che effetto ha la musica sul cervello? Con la partecipazione di Romeo Lippi, noto come “lo psicologo del rock”.
I tre temi sono stati selezionati da un sondaggio condotto tra gli utenti degli stessi social, ai quali è stato chiesto cosa desiderassero approfondire. A questi si aggiungono poi dei contenuti extra, redatti da professionisti del settore, su argomenti come la dipendenza da internet o da cibo o gli effetti del bullismo sul cervello. Al termine della manifestazione i contenuti di queste campagne saranno raccolti e distribuiti in un ebook gratuito scaricabile dal sito.
«Uno dei temi che per Enpap risulta particolarmente rilevante è Il cervello e i suoi errori più comuni - afferma Federico Zanon, vice presidente di Enpap - perché il comportamento economico e previdenziale è particolarmente soggetto a strategie mentali che sono utili nei piccoli problemi di gestione economica quotidiana, ma producono errori fatali quando entrano in gioco grandezze economiche più importanti e lunghi periodi di tempo, come quando si deve gestire un piano di risparmio per la pensione, che dura tutta la vita. I bias cognitivi sono responsabili della maggior parte dei comportamenti disfunzionali in materia di risparmio, investimento e previdenza, e con l'attuale sistema pensionistico possono portare a conseguenze disastrose nella vita delle persone».