Auto, ma non solo. L’intervento del governo per spingere i consumi prende forma e si allarga a elettrodomestici e arredamento. Ieri pomeriggio al termine di un vertice tra Silvio Berlusconi e diversi ministri è spuntata una prima bozza del provvedimento anti-crisi che sarà varato domani. In base alle indiscrezioni il bonus rottamazione per le auto sarebbe di 1000 euro, 2000 euro per quelle alimentate con carburanti «verdi» e 300 euro per le moto. Inoltre sarebbero in arrivo sconti fiscali sull’acquisto di mobi-li, frigo, lavatrici. Il testo però non è definitivo e il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola frena, definendo «prive di fondamento le cifre circolate sui singoli provvedimenti ». Le misure «sono in corso di definizione in queste ore – ha spiegato – tenendo conto dei vincoli di finanza pubblica, dell’esigenza di sostenere la domanda interna e ridurre l’inquinamento, come stanno facendo anche altri Paesi».Confermata l’intenzione di «procedere per decreto nel Consiglio dei ministri di venerdì ». Nei giorni scorsi si era parlato di un bonus rottamazione intorno ai 1400-1500 euro, una cifra più consistente di quella circolata ieri. Nelle prossime 24 ore si definiranno i dettagli della manovra e se ne verificheranno le coperture. I costi sono stati ipotizzati oltre il miliardo di euro ma parte delle risorse verrebbero recuperate dalle maggior entrate fiscali frutto dell’allargamento del mercato. Secondo le stime dello Svimez nel solo settore auto nel 2009 saranno persi circa 98mila posti di lavoro. Non a caso le misure governative riguarderanno innanzitutto le quattro ruote. Secondo la bozza circolata ieri il bonus da 1.000 euro scatterebbe per chi rottama una vettura con emissioni Euro 0, 1 e 2 immatricolata entro il 1999 e ne acquista una Euro 4 o 5. Oltre allo sconto ci sarebbe un’esenzione dal bollo per tre anni. Incentivo di 200 euro per chi acquista vetture «verdi», cioè alimentate a metano, Gpl, elettriche o idrogeno. Le agevolazioni per l’acquisto di frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici ed elementi di arredamento potrebbero arrivare invece attraverso una detrazione Irpef pari al 20% del prezzo. Un incentivo che potrebbe essere subordinato alla ristrutturazione delle abitazioni e che avrebbe un tetto di spesa (si parla di 10.000 euro). Nei giorni scorsi Berlusconi aveva parlato anche di agevolazioni per il credito al consumo. Si vedrà domani. Al vertice a Palazzo Grazioli ieri c’erano oltre al premier e Scajola il ministro dell’Economia Tremonti, Sacconi ( Welfare), Calderoli (Semplificazione legislativa), Fitto (Affari regionali) e Prestigiacomo (Ambiente). Il governo conferma anche l’impegno a portare a 8 miliardi di euro il fondo biennale per gli ammortizzatori sociali. Ma su questo manca ancora l’accordo con le Regioni per stabilire quote e modalità del co-finanziamento. Il governo parla di «risorse che non ha», accusa l’ex ministro Tiziano Treu (Pd). Sempre in pressing la Cgil che annuncia iniziative di protesta se entro la settimana l’esecutivo «che è già in ritardo» non definirà gli stanziamenti per gli ammortizzatori.