Sciopero del trasporto aereo martedì 14 gennaio dalle 13 alle 17 - Ansa
Sindacati sul piedi di guerra dopo la decisione del ministero di "comprimere" sciopero del trasporto aereo indetto per martedì prossimo, 14 gennaio. Ieri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli aveva annunciato la riduzione dello sciopero dalle 24 ore, con varie modalità, a sole 4 ore, concentrandole nella fascia oraria 13-17. Il provvedimento, si legge nella nota del ministero ''si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito''. Ad essere interessati dall'ordinanza lo sciopero dei dipendenti Enav e di alcuni vettori (tra i quali EasyJet e Air Italy).
Assai duri i commenti dei sindacati. "La decisione del ministro rappresenta una grave quanto ingiustificata limitazione all'esercizio del diritto di sciopero" ha detto Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl. La Uilt, con il segretario generale, ClaudioTarlazzi, e il segretario nazionale, Ivan Viglietti, contesta i motivi che hanno sollecitato "una tale grave decisione, tanto più che questi scioperi sono stati proclamati nel pieno rispetto di tutti gli iter previsti dalla legge".
Le motivazioni dello sciopero. Per i sindacati lo sciopero rappresenta un grido d'allarme di un sistema alle prese con pesantissime crisi. Le richieste al governo sono prima fra tutte l'avvio del tavolo per la definizione di regole che mettano fine "al dumping contrattuale ed alla competizione selvaggia tra le imprese dei servizi di terra e tra i vettori. Un passaggio fondamentale per creare condizioni che sostengano il rilancio e lo sviluppo delle imprese e dei vettori italiani, tra i quali Alitalia e AirItaly". Contestato anche lo stralcio del finanziamento del Fondo di solidarietà del Trasporto Aereo, necessario a salvaguardare il reddito di migliaia di famiglie e la mancanza di una legge che introduca il contratto nazionale di settore come riferimento minimo retributivo e normativo per tutti coloro che operano negli aeroporti italiani. Riguardo all'Enav infine i sindacati chiedono di fare chiarezza sull'applicazione del piano industriale e sul rispetto degli accordi, oltre ad un radicale cambio di passo nelle relazioni industriali.