In Italia 359.165 persone attendono, con il foglio rosa in mano, di poter sostenere l'esame di guida per la patente entro la fine dell’anno. Dovranno aspettare, in media, quattro mesi per arrivarci. Ma se nel calcolo si aggiungono le ferie del personale della Motorizzazione civile, i mesi salgono a cinque. Numero, questo, che rimarrebbe stabile solo se, per assurdo, per cinque mesi si sospendessero gli esami di teoria. La fotografia della situazione la fa UNASCA, Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica, sulla base dei dati resi disponibili dal CED della Motorizzazione al 22 giugno scorso. A quella data, sono 212.990 gli statini in scadenza al 30 ottobre, 146.132 in scadenza prorogata al 31 dicembre, 43 in scadenza dopo il 31 dicembre.
UNASCA ha calcolato sulla base degli statini attivi, provincia per provincia, il numero di mesi necessario a smaltire gli esami arretrati che, per il Codice della strada, possono svolgersi dopo il trentunesimo giorno dal conseguimento del foglio rosa. Si passa così dai 5 mesi e mezzo per eliminare i 9.606 fogli rosa di Firenze, ai 7 mesi per i 2.904 statini attivi a Pistoia. Dai 6 mesi per azzerare i 3.603 statini a Reggio Emilia, ai 6 mesi per i 14.884 statini di Torino. Dai 6 mesi necessari a Vicenza per 6.901 statini, al caso di Como, che richiederebbe più di 8 mesi per 5.934 statini. Per UNASCA, senza una riforma della figura professionale dell’esaminatore sarà impossibile eliminare la massa di fogli rosa arretrati.
«I dati – spiega Emilio Patella, Segretario nazionale delle Autoscuole UNASCA – mostrano che serve anzitutto una proroga che sia slegata dallo stato di emergenza nazionale e che ha origine dai mesi di lockdown del 2020 e poi delle zone rosse. In secondo luogo, occorre urgentemente sbloccare l’impiego degli esaminatori in quiescenza, che ha avuto il via libera con il Milleproroghe, ma che ancora non possono tornare in servizio. Infine, va tenuto presente che sin qui restiamo nel perimetro dell’emergenza. Che però va superato con un atto di coraggio istituzionale. UNASCA lo ripete ancora una volta: occorre che la figura dell’esaminatore sia slegata dagli altri compiti oggi svolti negli uffici della Motorizzazione e, cioè, diventare una professione a tempo pieno. Solo così ne usciremo, perché i cinque mesi che noi abbiamo calcolato di media, in Italia, comprese le legittime ferie del personale della Motorizzazione, presuppongono che la situazione resti cristallizzata al netto di nuovi pensionamenti e non si cumulino fogli rosa dai nuovi esami di teoria».