"I casi più esposti delle 4 banche sono stimati in 1.010 piccoli risparmiatori (persone con meno di 100 mila euro di risparmi presso la banca) con una concentrazione di bond subordinati superiore alla metà del proprio patrimonio. Il controvalore di tali obbligazioni è pari
a 27 mln", e "il fondo di solidarietà è idoneo per capienza a
coprire queste situazioni, che saranno valutate caso per caso".
Le Nuove Banche CariFe, CariChieti, Marche e Etruria in un
comunicato congiunto nel quale affermano di essere già
nuovamente operative - con 300 milioni fra nuove erogazioni e
rinnovi fidi a 1.500 Pmi - fanno il punto sulla situazione delle
obbligazioni subordinate delle quattro vecchie banche.
Circa la metà delle obbligazioni sono state collocate a
investitori istituzionali mentre nel complesso i clienti retail,
cioè privati, possessori di obbligazioni subordinate oggetto del
decreto salvabanche sono stimati essere circa 12.500 per un
controvalore di circa 431 milioni di capitale.
Tra loro i clienti delle vecchie 4 banche sono 10.559 ossia
poco più dell'1% del complesso dei clienti, che ammontano invece
a un milione. Il controvalore nominale é di 329 milioni. I
clienti 'indirettì, di altri istituti, sono quindi circa 1.900.
Sempre le 4 banche calcolano che per 8.020 clienti la
concentrazione nel portafoglio in obbligazioni subordinate è
inferiore al 30% dei loro investimenti ed oltre la metà delle
obbligazioni sono detenute da 2.450 clienti con patrimoni
presso le banche superiori a 250.000 euro (con un investimento
medio nei bond subordinati di 65.000 euro).