Nella foto Installazioni di Christian Dior a Palazzo Citterio (Milano - 2021-09-07, DUILIO PIAGGESI)
Ha superato le previsioni il successo del 60ntesimo Salone Internazionale del Mobile che si è chiuso domenica scorsa a Rho, con oltre 262mila presenze ma anche parecchi ordini e contatti con nuovi clienti esteri. Primo nel mondo post Covid ad aprire i battenti nel settore. Nessuno ha fatto tanto, neppure Francoforte, omologo di Milano. Passando tra gli stand si sentivano lingue di Paesi di tutti il pianeta; presenze da America ed Oriente che hanno supplito alla totale assenza russa e quasi totale cinese, che consegnava all'expo oltre 42 mila presenze. Conferma Maria Porro, presidente del Salone del Mobile, parlando di “successo internazionale” e non celando “grande soddisfazione per aver superato le attese. Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato tanto.
Questa edizione ha confermato il respiro internazionale della manifestazione e la coesione della comunità del design”. Soddisfazione e quasi entusiasmo per il ritorno in presenza dopo la pandemia, sono stati espressi da Claudio Feltrin, presidente FederlegnoArredo, per cui rappresenta 70mila imprese, con 294mila addetti e un fatturato che sfiora 50 miliardi. Ha definito il Salone, quest'anno forte anche di Eurocucina e Salone del Bagno, “vetrina di eccellenza del nostro saper fare, in cui il pubblico qualificato è stato il vero protagonista, come dimostrano gli stessi imprenditori, soddisfatti di una settimana al di sopra delle aspettative” Buono il business, fa sapere Feltrin: “tanti gli ordini, apertura a nuovi mercati e consolidamento di quelli tradizionali: il Salone ha confermato di essere una formula vincente da cui non si può prescindere”.
Ed ha rivendicato al settore e relativa imprenditoria capacità e voglia di guardare avanti, ad un mercato ed una società proiettati verso un mondo futuro, diverso dall'attuale. “La casa intelligente, il rinnovo dei materiali – ha detto - l’intreccio fra tradizione e innovazione puntando alla sostenibilità intesa sempre più come leva competitiva, sono stati la dimostrazione pratica di quanto le imprese abbiano continuato a investire in questi anni seppur così difficili, senza mai smettere di guardare al futuro con ottimismo”. Con timori, tuttavia, per “il costo dell’energia, la difficoltà di reperimento delle materie prime, che sta diventando il tallone d’Achille della ripresa, e l’erosione del potere d’acquisto che potrebbe rallentare la domanda di un mercato ancora effervescente”. Con ambizione a far diventare il made in Italy dell'arredo “leader della green economy”. Ed il Salone ha fatto centro anche sul fronte social, raggiungendo 13,5 milioni di account, mentre il sito ha registrato una media di 100mila utenze giornaliere, 69,2% dall’Italia, 30,8%, invece, dall’estero.