giovedì 13 giugno 2013
L'eliminazione completa del tributo sugli immobili e il blocco di un punto dell'imposta «fanno ipotizzare interventi compensativi di estrema severità che al momento non sono rinvenibili». Lo ha detto il ministro dell'Economia in Senato rispondendo ad alcune interrogazioni.
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L'eliminazione completa dell'Imu costa quattro miliardi e altrettanto il blocco di un punto dell'Iva, cifre che "fanno ipotizzare interventi compensativi di estrema severità che al momento non sono rinvenibili". Lo ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni in Senato rispondendo ad alcune interrogazioni.

"Il governo è al lavoro su tutti i temi che fanno parte dell'impegno programmatico del governo: pressione fiscale sui consumi e su proprietà immobiliare. E' in corso una quantificazione globale delle esigenze di finanziamento per rispondere a questi obiettivi".

«L'ITALIA HA IL POTENZIALE PER USCIRE DALLA CRISI»"Tramite una tenace azione di consolidamento fiscale l'Italia - ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni - ha conseguito l'importante risultato della chiusura della procedura europea di deficit eccessivo che apre qualche spazio per il sostegno della domanda aggregata, soprattutto per investimenti produttivi mirati all'attuazione delle riforme strutturali"."Lo sforzo intrapreso dall'Italia - ha evidenziato Saccomanni - testimonia una volontà di cambiamento e riforma che la Commissione europea ha apprezzato e sostenuto e di cui si auspica la continuazione. Vanno interpretate in tal senso anche le raccomandazioni che il Consiglio si appresta a indirizzare all'Italia che erano già chiaramente indicate nel programma di governo, sintesi peraltro delle istanze che le imprese e i cittadini stessi hanno rappresentato alle forze politiche: semplificazioni amministrative e burocratiche, minor prelievo fiscale, lotta alla corruzione e all'evasione fiscale, riforma del processo civile, accresciuta concorrenza, attenzione costante a migliorare la capacità che le persone esprimono nel lavoro".Per Saccomanni, "l'inversione del ciclo economico potrà compiutamente realizzarsi in un contesto regolamentare e istituzionale radicalmente migliorato. Ne discenderebbero la ripresa dell'attività d'investimento, rinnovate prospettive occupazionali, la rimozione degli ostacoli che impediscono la crescita dimensionale delle nostre imprese, che ne frenano la proiezione sui mercati internazionali, in questi anni decisiva per le sorti dell'intera economia".
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