Dopo un braccio di ferro che in Italia ha fatto scendere in campo governo e Antitrust, Ryanair cede alle richieste dei piloti e accetta di trattare con i sindacati. La compagnia irlandese annuncia infatti di aver scritto ai sindacati dei piloti in Irlanda, Regno Unito, Germania, Italia, Spagna e Portogallo invitandoli a colloqui per legittimarli come organizzazioni rappresentative in ciascuno di questi Paesi. "Ryaniar cambierà la sua politica di lungo corso di non riconoscere i sindacati allo scopo di evitare qualsiasi minaccia di interruzione ai suoi clienti e ai suoi voli durante la settimana di Natale". Troppo alto, dunque, il rischio di veder precipitare il network in un momento così delicato per la compagnia dopo un autunno caldissimo con cancellazione di centinaia di voli dovuti alla carenza di comandanti. Oggi, il primo banco di prova sarà in Italia col venerdì nero dei cieli che, oltre ad Alitalia ed Enac, vede anche Ryanair coinvolta.
Ryanair, prosegue la nota, "chiede a questi sindacati dei piloti di cancellare lo sciopero minacciato per mercoledì 20 dicembre così che i nostri clienti possano viaggiare a casa per Natale senza la minaccia o la preoccupazione di uno sciopero che pende sopra le loro teste". Il riconoscimento dei sindacati come "organi rappresentativi" dei piloti di Ryanair delle questioni relative a Ryanair, in quanto Ryanair non interagisce con piloti che volano per compagnie concorrenti in Irlanda o altrove".
La lettera, è stata inviata dal capo del personale del vettore, Eddie Wilson, ai rappresentanti della Ialpa, l'associazione irlandese dei piloti, dando il via libera a relazioni sindacali ufficiali. In questo modo, a cinque giorni dal 20 dicembre, data scelta dai piloti europei
per bloccare il network ed essere finalmente ascoltati e accolti alle trattative con Ryanair, il gruppo di Dublino cerca di fermare sul nascere la cancellazione di centinaia di voli alla vigilia di Natale.
La mobilitazione dei piloti di Ryanair si era allargata nei giorni scorsi a macchia d'olio, dall'Iralanda all'Italia, dalla Spagna alla Germania. Durissima la prima replica della compagnia irlandese, che minacciava sanzioni. "È indegno", aveva subito commentato ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Durissimo anche il commento del Garante. "La dichiarazione dei vertici di Ryanair appare non conforme ai principi del nostro ordinamento, nel quali lo sciopero, se esercitato legittimamente, è considerato un diritto costituzionale".