mercoledì 13 maggio 2020
Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit: il settore ha tutti gli strumenti e le potenzialità per riprendersi
Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit

Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit - Archivio

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«L’Italia turistica ha a disposizione tutti gli strumenti per ripartire con destinazioni termali, balneari e climatiche, le città d’arte, le mete del lusso con la moda e il design nonché lo shopping e i centri attrezzati ad accogliere i meeting internazionali». Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo di Enit (l’Agenzia nazionale del turismo), è sicuro che le tante potenzialità del nostro Paese possano risollevarci.

Come si può aiutare il turismo con l’emergenza in corso?
I primi segnali di ripresa li avremo dal mercato domestico a partire da quello regionale. Il turismo di prossimità e i collegamenti agevolati con le tratte autostradali consentiranno anche la ripresa degli arrivi dall’estero e quindi dalle mete più vicine all’Italia che la rendono raggiungibile anche in auto. La contingenza offre un’occasione a tutti gli operatori del settore di alzare gli standard di qualità e operare quel rinnovamento e adeguamento che richiede il settore con l’avanzata dell’innovazione e le politiche ambientaliste.

Quali sono le fake news che ci hanno danneggiato?
È un momento delicato, di transizione dal blocco alla riapertura e acquista centralità il riposizionamento sul mercato turistico del brand Italia e le notizie sulla fruibililtà della Penisola devono essere chirurgiche, per non inficiare l’immagine del Paese. Avvalersi il più possibile di fonti istituzionali e di notizie attendibili è il primo passo verso la ripresa. Enit- Agenzia Nazionale del Turismo, per venire incontro alle esigenze della filiera, ha messo a di- sposizione vari strumenti tra cui il Bollettino che contiene i dati ufficiali sul turismo e che aggiorna sulla stato del settore in Italia e nel mondo con notizie ogni 15 giorni.

Con questa pandemia gli italiani possono riscoprire i territori meno battuti e nuove forme di turismo. Cosa consiglia l’Enit?
È da sempre una battaglia sostenuta da Enit e contemplata anche nel Piano triennale dell’Agenzia quella di distribuire i flussi su periodi dell’anno diversi e di sviluppare la promozione delle località meno note. Sarà il momento dei cammini, della riscoperta di percorsi naturalistici e all’aperto che richiedono piccoli gruppi. Inoltre sarà il momento delle esperienze più esclusive da rendere accessibili a tutti con le accortezze del caso. Si prospetta la possibilità di una ripresa più rapida del mercato interno sempre che saranno possibili gli spostamenti tra regioni, per il mercato straniero occorrerà attendere un po’ di più.

La destagionalizzazione può diventare un’opportunità? In che modo?
L’Italia è un Paese poliedrico e straordinariamente sfaccettato. E noi dobbiamo puntare proprio sui dettagli della Penisola, i luoghi vergini, le zone suburbane delle città principali in modo che anche le periferie possano conoscere una fase di sviluppo. È un’occasione per affrontare il tema della sostenibilità e diffondere un nuovo modo di proporre e vivere il turismo: più green e più slow.

Di cosa ha bisogno il turismo italiano adesso? E di quali figure professionali?
Il virus ci conduce sulla strada della valorizzazione delle risorse. Si ha bisogno di figure in grado di ripensare e riutilizzare gli spazi aperti ad esempio, di persone che valorizzino e trasformino i luoghi di condivisione, che sappiano portare la tecnologia al servizio del turismo e in grado di posizionare il brand Italia sul web. Abbiamo bisogno di innestare i giovani sempre di più in questo settore pensando che poche cose resteranno uguali a prima nel modo di promuovere nel mondo le destinazioni turistiche.

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