Il mercato parallelo danneggia la raccolta legale di rifiuti Raee - Ansa
Più di 288mila tonnellate di rifiuti legati ai prodotti elettronici - corrispondenti, in peso, a 800 Airbus A380 - raccolti. Un bel risultato? Sì, ma non del tutto. Perché si tratta di un quantitativo in diminuzione rispetto al 2020, quando vennero raggiunte le 302.266 tonnellate. Una flessione dovuta a due fattori: il calo marcato della quantità di batterie al piombo, per la competizione che caratterizza il settore e poi perché questi rifiuti, denominati RAEE Domestici, hanno registrato un tasso di crescita inferiore a quello degli anni precedenti.
La fotografia è scattata da Erion WEEE che, l'anno scorso, ha gestito circa 264mila tonnellate di RAEE Domestici, in aumento solo dell’1% sul 2020. E dietro questo dato si nasconde un problema: l'incremento del valore delle materie prime (60% annuo per il ferro) scatena un forte interesse per i RAEE da parte del “mercato parallelo”, quei soggetti che cercano di massimizzare i propri profitti estraendo dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. È questa la causa principale della contrazione delle quantità gestite da Erion WEEE rispetto all’anno passato nei raggruppamenti R1 (freddo e clima oltre 78mila tonnellate) e R4 (piccoli elettrodomestici e informatica più di 23mila). Stabile l’R2 (altri grandi elettrodomestici quasi 114mila tonnellate), mentre l'R3 (Tv e Monitor) grazie al bonus rottamazione TV registra - con più di 49mila tonnellate - un incremento dell’11%. Infine, nel raggruppamento R5 (sorgenti luminose) nel 2021 Erion WEEE ha gestito 180 tonnellate.
In pratica dalle oltre 264mila tonnellate di RAEE Domestici gestiti, Erion WEEE ha ricavato più di 130mila tonnellate di ferro, pari al peso di 294 treni Freccia Rossa; circa 5mila tonnellate di alluminio, pari a 2 milioni di pentole da 28 cm di diametro; più di 6mila tonnellate di rame, pari a 67 volte il peso della statua della Libertà e, infine, oltre 34mila tonnellate di plastica. Il corretto trattamento di questi rifiuti ha consentito il risparmio di oltre 420 milioni di kWh, pari ai consumi domestici annui di Bologna e di evitare l’immissione in atmosfera di circa 1,7 milioni di tonnellate di anidride carbonica, come la quantità di CO2 che verrebbe assorbita in un anno da un bosco di 1.700 kmq (esteso quanto la provincia di Lucca).
“I risultati evidenziano che il fenomeno dei flussi paralleli, non contrastato da adeguati controlli, impedisce all’Italia di raggiungere il target di raccolta fissato dall’Unione Europea” sottolinea il Dg di Erion WEEE, Giorgio Arienti precisando inoltre che “nel 2021 Erion, insieme ai propri stakeholder, ha elaborato una serie di proposte per il miglioramento della normativa sui RAEE, da sottoporre agli interlocutori istituzionali. Continueremo questo lavoro anche nel 2022, mettendo a disposizione l’esperienza maturata in questi anni affinché il Sistema RAEE italiano – che già è considerato una best practice a livello europeo per il modello organizzativo – possa fare significativi passi avanti anche dal punto di vista quantitativo.”