Il Forum delle famiglie rilancia la sua battaglia per un fisco più equo. A partire dal bonus degli 80 euro che andrebbe rimodulato in "formato famiglia" perché così com’è oggi penalizza i nuclei monoreddito e più numerosi oltre che gli incapienti. Passando per la Tasi, la nuova imposta comunale che in molti casi non prevede detrazioni per i carichi familiari che pure erano previste dalla legge. E per finire con il nuovo Isee, ancora inapplicato, ma sul quale si addensano dubbi relativi all’impatto che avrà sulle tasche dei nuclei con più figli.Un allarme multiplo lanciato ieri nel corso di un incontro a Roma e che si affianca alla preoccupazioni più generale per il fatto che si sono perse le tracce della Terza Conferenza nazionale della famiglia. Un appuntamento già in ritardo di due anni, secondo la legge istitutiva, e che ancora non è stata fissata, ha sottolineato il presidente del Forum Francesco Belletti. Una dei tanti segni della sottovalutazione della "vertenza famiglia" nel dibattito pubblico.Sul fisco, al quale era dedicato l’incontro di ieri (il primo di cinque appuntamenti che verteranno anche su welfare, lavoro, educazione, crescita demografica) le associazioni tornano in pressing. Nonostante l’ammissione fatta ad
Avvenire dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che difficilmente ci saranno risorse per estendere il bonus in busta paga con la prossima legge di stabilità, il Forum insiste per una rimodulazione che, nel rendere strutturale l’intervento, tenga conto del fattore famiglia. Come? Da un lato allargando le fasce di reddito che possono usufruire dello sgravio in funzione del numero dei figli (ad esempio con due familiari a carico il tetto salirebbe da 26 a 37mila euro). Dall’altro lato dando un po’ di meno (60 euro) a chi non ha familiari da mantenere, mantenendo gli 80 euro per chi ha una persona a carico e aumentando il bonus di altri 10 euro per ogni figlio in più. Una famiglia monoreddito con due figli potrebbe prendere così 100 euro in più al mese. Differenze limitate rispetto a oggi ma comunque un primo passo verso un progettto di riforma fiscale «a misura di equità», ha spiegato il vicepresidente Roberto Bolzonaro. Una proposta, ha aggiunto, che al bilancio dello Stato costerebbe circa 500 milioni in più rispetto ai 10 miliardi dell’attuale bonus. Una cifra importante ma non impossibile da trovare.«Siamo convinti che la misura possa essere rivista fin dalla legge di stabilità come a suo tempo aveva detto il premer Matteo Renzi. E in ogni caso prendiamo per buone le assicurazione del ministro Padoan che ci sarà una maggiore attenzione alle famiglie nell’attuazione della delega fiscale», ha avvertito Belletti. Come dire: se non domani, occupatevene al più presto.In attesa di una riforma strutturale della tassazione in in chiave
family friendly le associazioni invitano governo ed istituzioni a vigilare sulle delibere comunali per l’applicazione della Tasi perché in molti municipi si riscontrerebbe un peggioramento impositivo (rispetto all’Imu) specie per le famiglie con figli. La Corte Costituzionale, ricorda il Forum, ha indicato chiaramente che il principio della capacità contributiva si deve applicare a tutti i tributi relativi a servizi indivisibili. Infine l’esecutivo viene sollecitato a convocare un tavolo di consultazione aperto alle parti sociali per monitorare e valutare gli effetti del nuovo Isee (l’indicatore che regola l’accesso a molti servizi pubblici) in vista della sua applicazione.