Il Pil 2013, conteggiato con i
nuovi principi contabili europei, aumenta di quasi 59
miliardi di euro. Lo rende noto l'Istat, spiegando che il
livello del Pil a prezzi di mercato, per effetto di questa
revisione straordinaria, è aumentato di 58.880 milioni di
euro, con un tasso di rivalutazione del 3,8%.
Sale anche il livello del Pil per gli anni 2011 e 2012: di
58.911 milioni di euro per il 2011 e di 61.092 per il 2012,
con tassi di rivalutazione rispettivamente del 3,7% e del
3,9%.In volume il Pil è
diminuito dell'1,9%. Rispetto ai dati diffusi a marzo 2014, calcolati sulla base del Sec 95, il livello del Pil nominale per l'anno 2013 è stato rivisto al rialzo del 3,8%. I tassi di variazione del Pilper gli anni recenti hanno, invece, subìto revisioni moltocontenute.
Dal lato delle componenti della domanda, la revisione
verso l'alto ha riguardato sia i consumi finali, sia gli
investimenti fissi lordi, mentre entrambe le componenti
dell'interscambio con l'estero sono state riviste verso il
basso.
Migliora il livello di debito in
rapporto al Pil. Per il 2013, con i nuovi principi contabili
europei, rende noto l'Istat, il debito per lo scorso anno si
colloca al 127,9% del Pil, rispetto al 132,6% registrato a
marzo.
L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in
rapporto al Pil è stato pari al -2,8%, in diminuzione
rispetto a quanto registrato nel 2012. In valore assoluto
l'indebitamento è di -45.358 milioni di euro, in calo di
3.260 milioni rispetto a quello dell'anno precedente. Il
saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per
interessi) è risultato positivo e pari a 32.843 milioni di
euro, con un'incidenza sul Pil del 2% (nel 2012 era pari al
2,2%).
Il saldo di parte corrente (risparmio o disavanzo delle
Amministrazioni pubbliche) è stato positivo e pari a 2.661
milioni di euro, a fronte dei 9.993 milioni del 2012. Tale
peggioramento è il risultato di una diminuzione delle
entrate correnti di circa 2,9 miliardi di euro e di aumento
delle uscite correnti pari a circa 4,5 miliardi di euro.