martedì 26 ottobre 2021
Emissioni di gas serra in aumento del 6% come effetto collaterale della ripresa economica e dei consumi energetici. Il consumo di suolo resta alto, bene rifiuti e mobilità sostenibile
Smog a Milano, le emissioni di gas serra in aumento nel 2021

Smog a Milano, le emissioni di gas serra in aumento nel 2021 - Fotogramma

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Consumo di suolo e di risorse idriche elevati, emissioni di gas serra in forte aumento sono i principali problemi evidenziati nella Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy, che raccoglie le associazioni di impresa del settore, presentata stamani agli Stati generali alla fiera Ecomondo a Rimini.

Il consumo di suolo continua a trasformare il territorio italiano ad un ritmo elevato. Nel 2020, le nuove coperture artificiali (asfalto e cemento) hanno riguardato altri 56,7 km2, in media, oltre 15 ettari al giorno, 2 metri quadrati ogni secondo. L'Italia è il Paese europeo che preleva più acqua dolce per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei, è seconda per prelievo pro-capite, non ha raggiunto l'obiettivo di un soddisfacente stato di conservazione di habitat e specie delle Direttive, ed è lontana dal target «buono» per i corpi idrici.Altro tasto dolente sono le emissioni di gas serra in Italia nel 2021 hanno ripreso a crescere, si stima del 6%, per effetto collaterle della ripresa economica. E nel 2020 gli eventi estremi connessi al clima nel nostro paese sono stati quasi 1.300, mentre nel 2011 erano meno di 400. Secondo la Relazione, per recepire i nuovi obiettivi europei (-55% di emissioni al 2030), l'Italia dovrebbe tagliare le proprie emissioni del 26,2% nei prossimi 10 anni, riducendole del 2,6% all'anno. Da qui l’appello, indirizzato al Parlamento e al governo Draghi, alla realizzazione di una legge nazionale per la protezione del clima, per accelerare il passo nelle misure per la neutralità climatica. La ripresa dei consumi, come ha scritto l’Enea nell’ultima analisi trimestrale sul sistema energetico italiano, si è concentrata sulle fonti fossili, con conseguente rimbalzo delle emissioni globali mondiali di Co2 che a fine anno sono attese su livelli inferiori appena dell’1% rispetto al 2019. In particolare in Italia, nei primi sei mesi del 2021 le emissioni sono stimate in aumento del 10% rispetto all’anno precedente, fenomeno legato in particolare ai trasporti e al settore civile.

Il Consiglio nazionale della green economy chiede anche di raddoppiare le rinnovabili dal 20 al 40% e tagliare il consumo di combustibili fossili del 40% al 2030, sostenere la transizione energetica in agricoltura, aumentare gli investimenti per il trasporto pubblico.Tra i dati positivi emersi nel rapporto si conferma la leadership italiana nel campo della produttività delle risorse e del riciclo dei rifiuti urbani. Il nostro paese infatti è al secondo posto (dopo la Germania) con il riciclo del 51% dei rifiuti prodotti pari a 14 milioni di tonnellate. Passi in avanti anche nel settore automotive con le alimentazioni alternative (gpl, metano, ibrido ed elettrico), che hanno rappresentato nel 2020 quasi il 30% dei nuovi veicoli immatricolati.

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