Ma un settore manca all'appello: i finanziari. I
titoli delle grandi banche americane, sull'orlo del collasso nel
2008, restano ancora sotto pressione e lontani dai loro giorni
di gloria.
Fra le più colpite Citigroup: i titoli della terza banca
americana per asset erano talmente sotto pressione da
costringere l'istituto nel marzo 2011 a una mossa drastica, un
'reverse stock split' di 1 per 10 per cercare di riportare
fiducia fra i suoi investitori. Nonostante la draconiana cura
dimagrante a cui Citigroup si è sottoposta con la vendita di
asset, il taglio dei costi e la pulizia del bilancio, i titoli -
riporta la Cnbc - sono ancora il 91% sotto dai massimi storici
del 2007.
Resta indietro rispetto ai listini americani anche Bank of
America: nell'ultimo anno i titoli hanno guadagnato con
l'istituto intento a disfarsi delle azioni legali legate alla
crisi e le iniziative di ristrutturazione. Nonostante questo i
titoli sono ancora il 75% al di sotto dei picchi del 2007.
Lontane anche Morgan Stanley e Goldman Sachs: le due banche sono
circa il 60% e il 30% in meno dall'ultima volta che il Dow Jones
ha superato i 14.000 punti. Wells fargo è vicina al break-even:
una delle banche più conservative e tradizionali è vicina ai
massimi di 35,95 dollari. Solo JPMorgan ha tenuto il passo: la
maggiore banca americana per asset è cresciuta dal 2007 con
l'acquisizione di Bear Stearns e Washington Mutual. I titoli
della banca guidata da Jamie Dimon sono calati intorno alla
metà del 2012 con le maxi-perdite della 'Balena di Londrà ma
da allora hanno ripreso a correre e sono ai massimi da più
anni.
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