giovedì 27 febbraio 2014
​Per il Fondo monetario internazionale le misure presentate alle Camere sono positive, anche se si attende di conoscere i particolari. L'economia italiana è in ripresa, servono interventi per aziende e lavoro.
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Continuano le reazioni positive internazionali al nuovo esecutivo. E il governo Renzi incassa l'appoggio anche del Fondo monetario internazionale (Fmi), che plaude ad alcune delle misure "toccate" dal premier durante i suoi interventi alla Camera e al Senato. Parole di soddisfazione anche per la scelta di Pier Carlo Padoan al ministero dell'economia: "quando era al Fmi era molto rispettato". "Abbiamo ascoltato attentamente le parole di Renzi" afferma il portavoce del Fmi, Gerry Rice, che rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle proposte avanzate di ridurre le tasse sul lavoro e sul taglio del cuneo fiscale, si è limitato a dire: il Fondo appoggia alcune delle misure proposte, e attende ulteriori particolari. L'approvazione del Fmi, spiega Rice, è legata al fatto che le azioni illustrate prendono le mosse dalle discussioni avute fra il Fondo e l'Italia negli ultimi anni. Quello che è "cruciale" è l'attuazione delle riforme, sempre secondo Rice, per un ritorno alla sostenibilità e alla crescita del Belpaese. Fra le riforme è "chiave" quella del lavoro alla luce dell'alto tasso di disoccupazione che è un nodo pressante.  L'Italia, secondo le stime del Fmi, tornerà a crescere quest'anno dopo due anni di recessione. Il Pil italiano salirà quest'anno dello 0,6% per poi accelerare nel 2015 al +1,1%. Un'inversione di tendenza rispetto alle contrazioni del 2,5% e dell'1,8% sperimentate rispettivamente nel 2012 e nel 2013. La ripresa italiana arriva in un contesto europeo in recupero: l'area euro sta voltando pagina lasciandosi alle spalle la recessione. "La ripresa di Eurolandia è reale ma debole, servono ulteriori azioni per rafforzare la crescita e la creazione di lavoro" afferma Reza Moghadam, numero uno del Dipartimento Europeo del Fmi. Nell'ultimo Article IV sull'Italia, che risale al luglio 2013, il Fmi invitata il Belpaese a ribilanciare il risanamento dei conti, con "tagli alla spesa e minori tasse", per "rilanciare la crescita". Il Fondo aveva messo in evidenza anche i benefici di un efficace pagamento dei debiti della pubblica amministrazione per ridurre le difficoltà del credito delle aziende. Debiti che il premier Renzi si è impegnato a pagare del tutto e in tempi rapidi. A misure pro-crescita nel rispetto dei conti pubblici lavora Padoan, avvalendosi di Carlo Cottarelli, commissario alla spendig review dopo anni trascorsi 25 anni al Fmi e sei alla Banca d'Italia.
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