Continuano le reazioni positive internazionali al nuovo esecutivo. E il governo Renzi incassa
l'appoggio anche del Fondo monetario internazionale (Fmi), che plaude
ad alcune delle misure "toccate" dal premier durante i suoi
interventi alla Camera e al Senato. Parole di soddisfazione
anche per la scelta di Pier Carlo Padoan al ministero
dell'economia: "quando era al Fmi era molto rispettato".
"Abbiamo ascoltato attentamente le parole di Renzi"
afferma il portavoce del Fmi, Gerry Rice, che rispondendo a chi
gli chiedeva un commento sulle proposte avanzate di ridurre le
tasse sul lavoro e sul taglio del cuneo fiscale, si è limitato a
dire: il Fondo appoggia alcune delle misure proposte, e attende
ulteriori particolari. L'approvazione del Fmi, spiega Rice, è
legata al fatto che le azioni illustrate prendono le mosse dalle
discussioni avute fra il Fondo e l'Italia negli ultimi anni.
Quello che è "cruciale" è l'attuazione delle riforme, sempre secondo Rice, per un ritorno alla sostenibilità e alla
crescita del Belpaese. Fra le riforme è "chiave" quella del
lavoro alla luce dell'alto tasso di disoccupazione che è un
nodo pressante.
L'Italia, secondo le stime del Fmi, tornerà a crescere
quest'anno dopo due anni di recessione. Il Pil italiano salirà
quest'anno dello 0,6% per poi accelerare nel 2015 al +1,1%.
Un'inversione di tendenza rispetto alle contrazioni del 2,5% e
dell'1,8% sperimentate rispettivamente nel 2012 e nel 2013. La
ripresa italiana arriva in un contesto europeo in recupero:
l'area euro sta voltando pagina lasciandosi alle spalle la
recessione. "La ripresa di Eurolandia è reale ma debole,
servono ulteriori azioni per rafforzare la crescita e la
creazione di lavoro" afferma Reza Moghadam, numero uno del
Dipartimento Europeo del Fmi.
Nell'ultimo Article IV sull'Italia, che risale al luglio
2013, il Fmi invitata il Belpaese a ribilanciare il risanamento
dei conti, con "tagli alla spesa e minori tasse", per
"rilanciare la crescita". Il Fondo aveva messo in evidenza
anche i benefici di un efficace pagamento dei debiti della
pubblica amministrazione per ridurre le difficoltà del credito
delle aziende. Debiti che il premier Renzi si è impegnato a
pagare del tutto e in tempi rapidi. A misure pro-crescita nel
rispetto dei conti pubblici lavora Padoan, avvalendosi di Carlo
Cottarelli, commissario alla spendig review dopo anni trascorsi
25 anni al Fmi e sei alla Banca d'Italia.