Secondo il rapporto Coop 2023 gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla MDD (Marca del Distributore) che anche nel 2024 promette di registrare ottime performance - IMAGOECONOMICA
Come si aspettano il 2024 gli italiani? Ha provato a fotografare l’immagine futura del nostro Paese l’ufficio studi Coop attraverso un’elaborazione di dati relativi allo scorso dicembre.
Ne è venuto fuori il ritratto di un Paese in pausa, annidato nel proprio presente, dove non albergano rabbia o disperazione. Dove persistono, come lo scorso anno, stati d’animo positivi. La parola “speranza” non ha quasi più peso, indicata solo dal 22% degli italiani, così come si è persa la previsione di un concreto cambiamento (12%); per l’anno appena iniziato, invece, c’è spazio per parole come “serenità” (33%) e “accettazione” (28%).
Il futuro del Paese si contrae in una dinamica temporale dominata dal presente: gli italiani si sono abituati a una vita di sottrazione, fatta di piccole cose. Quasi un cittadino su 3 avrebbe intenzione di acquistare una casa, oppure vorrebbe cambiare Paese, ma sa già che non lo farà (cifra che sale al 39% tra i 18-24enni).
Analogamente un 30% degli occupati vorrebbe cambiare lavoro ma sa che non sarà possibile. Impressiona soprattutto che tra i giovani 20-40enni, la metà (51%) si è dichiarata non interessata a diventare genitore, mentre un ulteriore 28% vorrebbe un figlio, ma già ha previsto che non sarà possibile. È l’eterno presente che non guarda al futuro: in questo contesto in cui molte variabili di miglioramento delle proprie vite sono indisponibili, la fiducia viene riposta soltanto sulla cura di sé e dei propri affetti.
Nel rapporto Coop 2023 si legge che tra le due sole voci di spesa, in cui gli italiani hanno immaginato di spendere di più nel 2024, ci sono la salute e il benessere (in aumento per il 24% del campione) e il consumo alimentare domestico (16%). Il 26% degli intervistati ha dichiarato di voler spendere di più in prevenzione e controlli, il 23% in analisi di routine. Il 23% ha inserito tra i buoni propositi per il 2024 la solita dieta, ma il 25% ha pensato a nuove abitudini alimentari e il 17% ha ragionato su Spa, meditazione e tecniche di rilassamento. Perché la chiave di volta dell’anno da poco iniziato sembra sia per gli italiani vivere, giorno per giorno, una vita low budget, forse l’unica che la maggioranza dei cittadini possa permettersi. Da un lato, gli italiani sono preoccupati dall’erosione dei risparmi con cui hanno attutito l’impatto dell’inflazione degli ultimi 20 mesi e dall’altro sono coscienti che ci vorrà tempo prima che i loro salari aumentino.
Nel tempo libero sono stati messi in stand by cinema, teatri, concerti e musei, in favore di passeggiate nella natura, lettura, qualche sport e un po’ di musica (con costi decisamente più ridotti). Ci si aspetta un ritorno alla voglia di vacanza: il 68% (con 8 punti percentuali in più sul 2023) degli intervistati ha pensato di tornare a viaggiare in Italia, o all’estero (il 42% con 7 punti percentuali in più sullo scorso anno).
Anche a tavola, la tenuta della spesa viene trainata da un lato dal rapporto qualità-prezzo, che il 66% degli italiani considera come primo driver di acquisto, e dall’altro sono i concetti di salutare, semplice e autentico ad essere associati sempre più frequentemente al cibo. E, infatti, sulle tavole del 2024 nella top 5 dei prodotti in crescita di acquisto è tornata la frutta e la verdura, seguita dal pesce, mentre tra le rinunce ci sono i dolci (il 41% degli intervistati li ridurrà), i salumi e gli affettati (il 37% ne farà a meno) e i superalcolici (il 33% vi rinuncerà).
Rapporto Coop 2023
Nel tentativo di difendere i propri consumi e la loro qualità, gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla cosiddetta Marca del distributore (MDD) che anche nel 2024 promette di registrare ottime performance; l’82% dei manager italiani – si legge ancora nel rapporto Coop – ha previsto un aumento della quantità acquistata, mentre al primo posto tra le scelte di acquisto che andranno diminuendo si trovano le marche industriali. Non solo quelle minori, ma anche le più note, le marche leader non faranno eccezione, tanto che un buon 36% degli intervistati ha immaginato di rinunciare all’acquisto. Se il 2023 ha insegnato alle famiglie come risparmiare nel solito punto vendita, è anche vero che la forte riduzione delle risorse disponibili conseguente all’inflazione negli scorsi 12 mesi ha obbligato molti italiani a doversi rivolgere sempre più spesso al canale discount. Un trend che sembra confermarsi in crescita anche nel 2024 e colloca questo formato in testa alla classifica dell’incremento delle vendite nei prossimi 12 mesi, sia nelle previsioni dei consumatori sia in quelle dei manager alimentari.