La Commissione europea ha chiesto alle autorità italiane informazioni sul decreto legge, già convertito, che prevede la rivalutazione del capitale di Bankitalia, per accertare se sia possibile configurare un aiuto di Stato agli istituti di credito azionisti. Lo ha detto oggi
Antoine Colombani, portavoce del commissario europeo alla Concorrenza Joaquin Almunia. "È una semplice richiesta di ulteriori informazioni che ovviamente non pregiudica in alcun modo la sostanza della nostra valutazione", ha aggiunto il portavoce.La lettera, secondo una fonte italiana, è datata 19 febbraio. Dopo aver ripercorso i contenuti del decreto, la missiva, informa dell'avvio di una valutazione preliminare atta a verificare se ci sia stato un trasferimento a favore delle banche commerciali che possa avere la natura di un aiuto economico dello Stato.La Commissione ha poi precisato che la richiesta di informazioni all'Italia è "un'iniziative autonoma della Commissione" secondo quanto riferito da Colombani.Il portavoce non ha inoltre voluto indicare quale sia il termine per l'Italia per rispondere: "Il periodo (a disposizione dell'Italia) fa parte dei nostri scambi bilaterali con l'Italia, e per questo non posso diffondere questa informazione" aggiungendo che la lettera è stata inviata "da qualche giorno".La Commissione fa inoltre sapere che questa lettera precede l'interrogazione presentata il 20 febbraio del parlamentare europeo del gruppo Alde,
Niccolò Rinaldi, che ipotizza aiuti di Stato contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza.La legge approvata definitivamente in gennaio prevede che il capitale di via Nazionale, detenuto quasi totalmente da istituti bancari, aumenti a 7,5 miliardi da 156mila euro e che le partecipazioni assicurino un rendimento del 6%.Le nuove norme fissano anche un limite del 3% al possesso azionario e la possibilità per la Banca d'Italia di acquistare tra tre anni le quote che gli istituti finanziari non fossero riusciti nel frattempo a vendere.L'europarlamentare Rinaldi aveva chiesto alla Commissione di verificare se la rivalutazione delle quote, la distribuzione degli utili prevista e l'eventuale riaquisto delle quote "rappresenti aiuto di Stato incompatibile con le regole dell'Unione".In una nota trasmessa il mese scorso, il governatore della Banca d'Italia,
Ignazio Visco, aveva detto che la rivalutazione delle quote consente di riportare il valore di bilancio della partecipazione su livelli più coerenti con la realtà dei fatti e che le banche potranno così migliorare i requisiti patrimoniali."Né lo Stato né i contribuenti sborsano alcunché per questa riforma", perché il patrimonio della Banca (capitale + riserve) resta inalterato, aveva spiegato il governatore.