Moody's si aspetta un ritorno della crescita in Italia dopo due anni di
recessione, in un clima globale ''meno incerto''. L'agenzia vede per l'Italia un
Pil 2013 fra -2 e -1% (tre mesi fa era fra -2,5% e -1,5%) e fra zero e +1% nel
2014 (era -0,5% e +0,5%). Continua però la crescita della disoccupazione, attesa
fra 12 e 13% nel 2014. L'Eurozona corre un "rischio considerevole" di una
"ulteriore escalation della crisi se il sostegno ai programmi di austerità
scendesse ancora". Lo scrive Moody's inquadrando in particolare i rischi "non
trascurabili" che in Italia e Grecia "i partiti anti-euro prendano il potere con
un programma di uscita dall'euro".
Ocse: segnali positiviSegnali
positivi per la crescita economica in Italia. È quanto rileva l'Ocse
nell'ambito del superindice che nel complesso mostra elementi di
rafforzamento dell'economia nelle principali economie del pianeta. Per
l'Italia l'indice sale a settembre a 100,9 rispetto ai 100,7 del mese
precedente. Per l'intera area Ocse il superindice a settembre si attesta
a 100,7 rispetto a 100,6 del mese precedente. Tra le principali
economie lieve flessione dell'indice degli Stati Uniti.Bankitalia: segni miglioramento
economia, restano rischiIn Italia ''ci sono segnali qualitativi di
miglioramento del quadro macroeconomico''. Lo afferma il rapporto sulla
stabilità finanziaria della Banca d'Italia che cita diversi indicatori quali
''l'arresto dal calo della produzione'', ''il miglioramento dei conti con
l'estero'' e l'attenuazione della debolezza del mercato immobiliare. Iniziano a
tornare gli acquisti di investitori esteri sui titoli di Stato italiani. Banca
d'Italia stima, dopo la battuta di arresto di agosto, una ripresa nel corso del
2013. I titoli detenuti da non residenti dovrebbero ritornare sopra i 570
miliardi di euro tornando ai livelli di inizio 2012. In particolare, scrive la
Banca d'Italia, ''nell'area dell'euro il rischio principale resta il riavviarsi
di una spirale negativa tra fragilità dell'economia, crisi dei debiti sovrani e
vulnerabilità delle banche''. In Italia il rapporto cita anche fra gli
indicatori ''il riequilibrio strutturale dei conti pubblici'' e il
''miglioramento dei conti con l'estero''. Per il settore immobiliare ''il numero
di compravendite si è stabilizzato ma la discesa dei prezzi delle abitazioni
prosegue pur attenuandosi''. Inoltre l'istituto centrale sottolinea il
miglioramento delle condizioni di liquidità e la discesa dei rendimenti dei
titoli di stato. Tuttavia la ''redditività delle imprese è in diminuzione per il
protrarsi della recessione'' e ''il ''credito continua a flettere''. ''L'elevata
incertezza circa i tempi e l'intensità della ripresa economica e le difficili
condizioni di accesso al credito (specie per le Pmi) rimangono fattori di
rischio''. I prezzi delle case calano e così di riflesso anche la ricchezza
delle famiglie italiane che ha lasciato sul terreno nel primo semestre l'1%. E'
quanto si ricava dal rapporto sulla stabilità finanziaria della Banca d'Italia,
secondo cui la quota delle famiglie vulnerabili (reddito inferiore alla media e
destinato per oltre il 30% ai debiti) nel 2012 è comunque pari a quello del 2008
al 3% e non sarebbe mutato nel 2013. ''La condizione finanziaria delle famiglie
indebitate resta nel complesso solida''.