Le difficoltà economiche si vedono anche sulla tavola delle famiglie italiane.
La riduzione del potere d'acquisto, insomma, continua a riversarsi direttamente nel carrello alimentare, con un calo della spesa per il cibo che sfiora il 12
per cento rispetto ai livelli pre-crisi (dai 129 miliardi del
2007 ai 114 miliardi del 2013).
Lo afferma la Cia, Confederazione
italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi oggi. La situazione economica del Paese, secondo la Cia, è così critica che oggi un italiano su due continua a comprare solo l'essenziale con il risultato che nell'anno le vendite
alimentari sono crollate sia nei supermercati (-1,3 per cento)
che negli ipermercati (-1,9 per cento). Restano in territorio
positivo solo la grande distribuzione del low-cost (+1,6 per cento).
D'altra parte, oggi sono 6,5 milioni di famiglie che dichiarano
di fare regolarmente la spesa nei discount pur di risparmiare,
mentre solo il 23 per cento continua a guardare alla marca come
un elemento decisivo per l'acquisto.
Non solo, osserva la Cia: al supermercato, l'85 per cento
degli italiani cerca di eliminare ogni spreco e quasi
la metà (il 42 per cento) inizia a privilegiare i "formati
convenienza".
Inoltre, il 59 per cento ammette di sacrificare
per primo pranzi e cene al ristorante, mentre il 21 per cento
ritorna al "fai da te" in cucina soprattutto per quanto riguarda
dolci, pane e pasta.