La prima nazionale del documentario “A World of 3 Zeros” trasmessa al vicariato - Paolo Galosi
La gioia del Francesco per il sogno del premio Nobel per la pace Muhammad Yunus che prende forma. Proprio nella sua città, a Roma. Quello di una società fondata su tre pilastri fondamentali: zero povertà, zero disoccupazione e zero inquinamento. Il tutto tramite l’imprenditorialità diffusa promossa dal Social Business.
Non si tratta di un’idea utopica. A dimostrarlo è il Pope Francis-Yunus 3ZERO Club, un progetto ispirato alla visione di Francesco e del Nobel bengalese, che è stato presentato ieri nel Palazzo Lateranense. «Ho appreso con gioia – ha scritto il Pontefice in un messaggio letto dal vicario, l’arcivescovo Baldo Reina – che la diocesi di Roma intende promuovere l’esperienza del Social Business ideata dal caro amico Muhammad Yunus, con il quale ho avuto modo già in passato di confrontarmi per rispondere alla sfida della sostenibilità. Ritengo, infatti, che sia un modo molto concreto per ricucire lo strappo causato dalle disuguaglianze».
Tutto questo, ha aggiunto il Papa, «è in linea con i frutti preziosi scaturiti dal recente convegno itinerante svoltosi nella mia diocesi per fare memoria di quello occorso 50 anni fa nella Basilica Lateranense sui Mali di Roma». Reina si è detto incoraggiato dalle sue parole. «Ci sentiamo onorati a essere una delle prime diocesi che inizia questa esperienza. Non possiamo rimanere indifferenti al grido di sofferenza che ogni giorno si innalza con grande forza nella nostra città».
Il vicario ha esortato a costruire una Chiesa che si sporchi le mani e un’economia che doni benessere e dignità a tutti. È la stessa missione sposata da Yunus che ha inviato un messaggio. Si tratta di «un faro di speranza per i giovani delle comunità emarginate di Roma – ha sottolineato –. Non mira solo a raggiungere i tre obiettivi fondamentali, ma aspira anche a favorire l’emergere di una nuova civiltà, fondata sulla compassione, l’equità e la sostenibilità».
L’iniziativa, ha spiegato padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio delle comunicazioni sociali del Vicariato, intende creare nuove opportunità imprenditoriali nelle periferie romane, valorizzando i giovani con problemi di salute mentale e altri tipi di fragilità. Si muovono in questo senso i due progetti sostenuti dalla diocesi e portati avanti dalla Cooperativa Sociale Manser, insieme all’associazione di volontariato FuoriDellaPorta. Si tratta della sartoria sociale WinOut e della pizzeria Fermentum, che dà lavoro a 18 dipendenti.
La strada è stata spianata anche grazie alla collaborazione con l’Università Cattolica. Parlando dell’intuizione di Yunus, la rettrice Elena Beccalli l’ha descritta come un «cambio di paradigma dal punto di vista economico, perché stravolge la logica dominante del profitto per arrivare a un’attività imprenditoriale che risponda ai bisogni sociali».
In conclusione, la prima nazionale del documentario “A World of 3 Zeros”, realizzato dagli autori e registi Áine Clarke e Michel Van der Veken. Nella pellicola, Yunus esorta a combattere il sistema economico attuale e a «percorrere nuove strade». A partire dalle università. Perché, come si legge nell’ultimo fotogramma: «Niente è impossibile per gli esseri umani». Più che una conclusione, un invito a iniziare.