Un tonfo clamoroso. È quello del Pil nei Paesi del G20 che si è concretizzato in un crollo record del 6,9% nel secondo trimestre. In base alle stime dell’Ocse solo la Cina è stata l’unica nazione a far registrare il segno più, dell’11,5%, mentre è crollata a picco l’India che registra un pauroso -25,2%.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha così “certificato” la caduta del Prodotto interno lordo a livello planetario, come peraltro si temeva, alla stregua di un crollo senza precedenti, nel secondo trimestre dell’anno. Di fatto gli impietosi numeri esposti dall’Ocse non sono altro che il concretizzarsi degli effetti della pandemia e dei vari lockdown effettuati per contenerne la diffusione a livello globale. Inoltre, riguardo l’aggregato del Pil complessivo del G20, l’Ocse segnala un calo del 6,9% rispetto ai tre mesi precedenti e quello del 9,1% su base annua. L’organismo parigino fa un parallelo storico e ricorda che nel primo trimestre del 2009, il trimestre maggiormente colpito dalla recessione seguita alla crisi subprime, il Pil del G20 segnò un calo trimestrale dell’1,6%. Per quanto riguarda il nostro Paese, il Pil è scivolato del 12,8% rispetto ai tre mesi precedenti quando si era registrato un calo del 5,5%. Molto male hanno fatto anche la Francia (crollo del 13,8%) e la Germania (-9,7%). L’ India fa da capofila nella lista dei Paesi più colpiti con un crollo del 25,2%. A stretta ruota seguono la Gran Bretagna con una perdita del 20,4% e il Messico con un -17,1%. A salvarsi la sola Cina, l’unica grande economia che è tornata a crescere nel secondo trimestre con il +11,5%.