Uno spazio comune, una vera coalizione per mettere in contatto la capacità di innovare delle community di esperti nelle nuove tecnologie con le necessità stringenti di medici, infermieri e di tutti gli operatori impegnati nell'emergenza. Ecco l'essenza di TechForCare, una piattaforma open source, nata su iniziativa di I-Rim, l'Istituto per la Robotica e le Macchine Intelligenti che riunisce la ricerca accademica più visionaria e l'industria più aperta alle tecnologie avanzate e Maker Faire Rome-The European Edition, punto di incontro della community dei makers e degli innovatori in generale.TechForCare vuole offrire soluzioni concrete e verificate, replicabili in molte realtà locali per i tanti problemi reali che hanno necessità di essere risolti in tempi brevi. La piattaforma conterrà una selezione di risorse, tecnologie, macchine intelligenti e robot per contrastare la pandemia da Covid-19 e contenere i suoi effetti pesanti sulle strutture sanitarie e su quelle a supporto.
Il focus non è su quanto "si potrebbe fare", ma su ciò che si può fare, oggi e qui, e che si può replicare ovunque serva. I progetti saranno accessibili e disponibili a tutti: gli operatori potranno segnalare le loro esigenze; i centri di ricerca, i maker, gli sviluppatori, gli ingegneri e i professori che vorranno contribuire potranno caricare i progetti e sarà poi possibile, grazie alla piattaforma, realizzare il matchmaking con i produttori e i fablab nei diversi territori per la realizzazione dei prototipi e la successiva stampa e produzione. Il tutto all'insegna della sussidiarietà.La piattaforma ha subito raccolto l'adesione entusiasta delle comunità di maker e ricercatori e si avvale della collaborazione attiva del fablab di Milano Opendot coordinato da Enrico Bassi; del fablab Medaarch di Cava de' Tirreni (Sa) guidato da Amleto Picerno; del fablab Napoli coordinato da Antonio Grillo; delle realtà Graphid3a e DroniLab srl di Cosenza, della piattaforma di sviluppo di dispositivi medici open source Ubora, della piattaforma Careables e dell'associazione Make in Italy, che sta lavorando in questo periodo proprio per coordinare gli sforzi di makers e laboratori. Sul lato accademico sono coinvolti tra le quali l'Istituto Italiano di Tecnologia - IIT, l'Università di Pisa, il Politecnico di Milano, l'Università Politecnica delle Marche, l'Università di Padova, la Scuola S. Anna e l'Università di Roma-Tre.