Perché il presidente della Federazione russa Vladimir Putin vuol farsi pagare dall'Occidente il gas in rubli invece che in dollari? Si tratta di una misura senza precedenti - il dollaro e in caso l'euro sono le valute finora utilizzare a livello globale per questo tipo di transazioni - che ha il fine di rafforzare il rublo.
La divisa russa era letteralmente crollata quando l'Occidente decise il blocco delle riserve valutarie della Banca centrale russa, una delle sanzioni decise dopo l'invasione dell'Ucraina. In due settimane il rublo aveva dimezzato il suo valore rispetto all'euro. Ma negli ultimi dieci giorni il recupero è stato del 30%. In primo luogo perché la Banca centrale russa, da lunedì, ha cominciato a riacquistare quote del debito pubblico, a comprare cioè titoli di Stato russi per evitare il crollo dei prezzi dei bond governativi, una specie di Quantitative easing per limitare la volatilità e sostenere indirettamente la valuta. Inoltre le banche russe ancora operative, non colpite cioè dalle sanzioni perché incassano i miliardi (finora di euro, circa 30 al mese), dalla vendita del gas e del petrolio soprattutto all'Europa, convertivano gli euro in rubli sostenendone il valore. Gazprombank, la banca del colosso Gazprom e Sberbank rivalutano cioè il rublo con i flussi di euro incassati per la vendita delle materie prime energetiche.
Ora l'ulteriore mossa di Putin: "Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare a tutte le valute che sono state compromesse", ha detto il presidente della Federazione russa, aggiungendo che alle autorità russe è stata concessa una settimana per attuare nella pratica il passaggio al nuovo sistema in valuta locale. I Paesi europei dovranno quindi cambiare euro in rubli per potere effettuare i pagamenti del gas, necessari per garantire le forniture energetiche, e questo rafforzerà la valuta russa. Subito dopo l'annuncio il rublo è sceso sotto quota 100 sul dollaro (98,8). La valuta russa resta comunque debole rispetto a periodo antecedente alla guerra in Ucraina, quando bastavano 75 rubli per avere un biglietto verde.
A schizzare sono stati invece nuovamente i prezzi del gas: all'hub olandese Ttf la quotazione è balzata di oltre il 25% a 124,09 euro per megawattora.