Le responsabilità etiche dei media sono state richiamate oggi dal Papa nel discorso pronunciato in piazza di Spagna in occasione del tradizionale omaggio dell'8 dicembre alla statua dell'Immacolata. "Ogni giorno - ha denunciato Benedetto XVI - attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perchè il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono"."Nella città vivono o sopravvivono - ha continuato il Pontefice - persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all'ultimo, finchè la notizia e l'immagine attirano l'attenzione. È un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà". Per Papa Ratzinger, "c'è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perchè ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto"."I mass media - ha rilevato il Papa con amarezza - tendono a farci sentire sempre 'spettatorì, come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece - ha scandito - siamo tutti 'attorì e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso ci lamentiamo dell'inquinamento dell'aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile.È vero: ci vuole l'impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c'è un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso: è l'inquinamento dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia".Attraverso l'ottica distorta dei media, ha osservato il Papa davanti alla folla, "vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l'anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili". "Maria Immacolata - ha ricordato Benedetto XVI - ci aiuta a riscoprire e difendere la profondità delle persone, perchè in lei vi è perfetta trasparenza dell'anima nel corpo. È la purezza in persona, nel senso che spirito, anima e corpo sono in lei pienamente coerenti tra di loro e con la volontà di Dio. Voglio rendere omaggio pubblicamente - ha spoggiunto - a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell'amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società"."Cari amici romani, e voi tutti che vivete in questa città - ha invocato il Pontefice rivolto ai circa 20 mila presenti che nonostante la pioggia affollavano oggi pomerigio piazza di Spagna, piazza Mignanelli, via Condotti e via Frattina - mentre siamo affaccendati nelle attività quotidiane, prestiamo orecchioalla voce di Maria. Ascoltiamo il suo appello silenzioso ma pressante. Ella dice ad ognuno di noi: dove ha abbondato il peccato, possa sovrabbondare la grazia, a partire proprio dal tuo cuore e dalla tua vita". Così la città, ha assicurato, "sarà più bella, più cristiana, più umana"."La città - ha continuato il Papa con voce ferma - è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Nel cuore delle città cristiane, Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante. Con il suo stile discreto dona a tutti pace e speranza nei momenti lieti e tristi dell'esistenza. Nelle chiese, nelle cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto, un mosaico, una statua ricorda la presenza della Madre che veglia costantemente sui suoi figli. Anche qui, in Piazza di Spagna, Maria è posta in alto, quasi a vegliare su Roma"."Cosa dice Maria alla città? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza?", si è chiesto il Pontefice teologo. "Ricorda - è stata la risposta - che 'dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazià. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù havinto il male; l'ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio". "Quanto abbiamo bisogno - ha concluso - di questa bella notizia. La città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili".