Gli ordinativi dell'industria a settembre salgono dell'1,6% rispetto ad agosto. Lo rileva l'Istat, che su base annua registra un aumento del 7,3% (dato grezzo), grazie alla spinta arrivata dall'estero. Si tratta del rialzo annuo più alto da maggio 2011. Il fatturato dell'industria a settembre segna il secondo aumento consecutivo su base mensile, anche se limitato a un +0,1% a causa della cattiva performance dell'estero. Lo rileva l'Istat che, su base annua, registra ancora un calo, -1,0%, il ventunesimo consecutivo (dato correttoper effetti calendario). Ma la caduta rallenta.Mentre in Italia "la leggera ripresa stimata per il 2014 non si ripercuoterà sul fronte dell'occupazione". È quanto emerge dall'ultimo
Economic Outlook dell'Ocse, dove si legge che per l'Italia nel 2014 il tasso di disoccupazione salirà al 12,4% nel 2014, per poi tornare al 12,1% nel 2015. Secondo l'Organizzazione, la disoccupazione è "destinata a restare alta, in quanto è probabile che l'impatto della crescita della domanda si traduca inizialmente in un aumento dell'orario di lavoro medio delle persone già occupate".In Italia, poi, i costi e le pressioni sui prezzi resteranno deboli, con un tasso di inflazione armonizzato che scenderà dall'1,4% del 2013 all'1, 3% nel 2014 e all'1% nel 2015. L'elevata disoccupazione, prosegue l'Ocse, manterrà modeste le pressioni sui salari ma "la bassa inflazione e una ripresa nelle ore di lavoro genererà una crescita dei redditi e trainerà i consumi privati". Le basse pressioni sui prezzi, aggiunge l'Ocse, "si sono riflesse sui prezzi delle esportazioni, con il risultato di una modesta crescita della competitività".