Stefano Bartolini
«Riscoprire un nuovo concetto di crescita è possibile », sostiene l’economista Stefano Zamagni nel primo giorno dei lavori di Economy of Francesco. Un modello, cioè, che abbia cura dell’ambiente, della sostenibi-lità, del rispetto della dignità umana. Il cambio di paradigma, inoltre, va accompagnato dalla valorizzazione delle nuove generazioni, non a caso le vere protagoniste dell’evento voluto dal Papa.
I giovani, del resto, si stanno mostrando «consapevoli, preparati, motivati », sostiene Stefano Bartolini, professore al dipartimento di Economia Politica e Statistica dell’università di Siena, che è intervenuto alla giornata di apertura dell’appuntamento di Assisi che si sta svolgendo in streaming per le restrizioni dovute al Covid. Bartolini è convinto che le nuove generazioni siano ormai mature per guidare una svolta economica non più rinviabile.
Una certezza, quella del docente, che nasce anche dalla sua esperienza accademica: «Quindici anni fa i ragazzi si iscrivevano alla facoltà di Economia soprattutto con un obiettivo: fare soldi. Oggi gli studenti che scelgono di seguire un indirizzo economico sono animati da ben altre priorità: vogliono laurearsi per conoscere meglio il mondo; puntano ad arricchirsi culturalmente; sanno che il benessere conta più del profitto. Ovviamente nessuno studente vuole avere difficoltà ad arrivare a fine mese, ma molti di loro non met- tono più il denaro al primo posto».
Bartolini vede nei giovani riuniti ad 'Economy of Francesco' una capacità di analisi e una visione profonda in grado di influenzare cambiamenti positivi nella società: «Tutti i progetti presentati hanno come elemento comune il miglioramento della felicità delle persone. Le generazioni precedenti, di cui faccio parte anche io, hanno costruito una società finalizzata solo sull’economia, mentre oggi i ragazzi danno la giusta considerazione a questioni decisive come la sostenibilità e le relazioni».
Secondo Bartolini per divenire più ricchi economicamente si sono trascurati alcuni aspetti relazionali, di benessere, di tempo e di ambiente, che oggi si stanno riscoprendo. In quest’ottica una pandemia che sta portando morte e sofferenza in tutto il mondo può rappresentare anche un’opportunità per aggiornare la lista delle priorità: «Il periodo che stiamo vivendo a causa della diffusione del Covid produrrà dei mutamenti profondissimi anche sul piano culturale - afferma il professore -. Si pensi al lockdown vissuto per oltre due mesi a partire da marzo, quando per tanto tempo ci sono stati negati gli acquisti nei negozi, ma non ho sentito molte lamentele per l’impossibilità di fare shopping. Piuttosto, a pesarci in quelle settimane è stata la rinuncia (che in molti casi siamo costretti a fare ancora oggi) a poter vedere i nostri affetti più cari».
Per Bartolini, in questi mesi duri, un po’ tutti abbiamo capito l’importanza della ricchezza delle relazioni, del contatto, dello scambio di opinioni in presenza: «È un esperienza che ci sarà utile per costruire i pilastri di un’altra economia».