Tutto è pronto ai nastri di partenza per la grande novità fiscale del Sid, il sistema di trasmissione dei dati bancari e finanziari che da oggi cominceranno ad affluire all’Agenzia delle Entrate. Una novità, peraltro, che è l’attuazione di una norma decisa più di un anno fa dal governo Monti, con la manovra "salva-Italia" di fine 2011. Ancora poche ore, dunque, poi le banche e gli altri intermediari (a loro si deve l’infrastruttura materiale del nuovo meccanismo) potranno cominciare a trasmettere non solo i nomi dei clienti e i loro codici fiscali, come avveniva fino a oggi, ma anche i saldi iniziali e finali e l’ammontare complessivo della movimentazione tenuta su ogni strumento finanziario detenuto da ogni cittadino.Tutto questo tempo trascorso è quello che si è reso necessario per definire e mettere a punto una banca-dati autonoma, capace di garantire il massimo della riservatezza su questo enorme flusso di informazioni, rispettando le prescrizioni fissate dall’Autorità garante della privacy in tre distinti provvedimenti. Anche oggi gli ispettori dell’amministrazione finanziaria potevano accedere ai conti bancari. Ma l’"ingresso" alle singole operazioni era possibile soltanto se prima veniva avviato un accertamento formale. Il passaggio di domani è propedeutico peraltro all’altra novità che scatterà dal prossimo ottobre, quando proprio dall’analisi della movimentazione dei conti correnti potrà scattare l’accertamento fiscale. In ogni caso l’accesso continuerà ad avvenire - assicurano le Entrate e il Garante della privacy – col massimo delle cautele possibili, senza intervento di "personale umano". Inoltre istituti di credito ed operatori forniranno una ulteriore garanzia: ci saranno funzionari specificamente addetti al trattamento dei dati personali a essere responsabili della predisposizione e della trasmissione dei dati.Le verifiche, comunque, non partiranno in modo automatico. Tutti i dati che confluiranno nei
server del "Grande fratello" fiscale saranno cifrati e serviranno da base per consentire poi all’Agenzia di compilare una lista dei contribuenti "sospetti". Già nelle scorse settimane i vertici dell’Agenzia hanno sostenuto che con il nuovo meccanismo il numero dei controlli rimarrà più o meno lo stesso (le forze in campo restano quelle), ma ne dovrebbe migliorare il recupero dell’evasione in qualità e, soprattutto, in quantità: si punta a un obiettivo ambizioso, pari a un 30-40% in più.Non solo: i controlli si incroceranno con quelli - paralleli - operati dalla Banca d’Italia su spostamenti di denaro giudicati a loro volta "sospetti". La selezione dei dati per formare le liste era d’altronde un aspetto già anticipato da Attilio Befera, il direttore delle Entrate, nell’audizione tenuta il 31 ottobre 2012 alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.Naturalmente il contribuente potrà spiegare a posteriori le motivazioni delle sue uscite ed entrate, ma se i chiarimenti non saranno ritenuti esaurienti alla fine potrà partire il temuto avviso di accertamento.