Evviva la semplicità: due allestimenti (XLine e XClass), due motorizzazioni e tre diverse tipologie di trasmissione (manuale a 5 e a 6 rapporti, automatico a 7 rapporti), solo trazione 2WD. Si presenta così la nuova Hyundai Bayon, che si legge “Beion”. Nome che deriva da Bayonne, il capoluogo dei Paesi Baschi francesi, una delle località più belle del sud-ovest della Francia. Il nuovo SUV del costruttore coreano (ormai si chiamano tutti così e non si sbaglia mai) scalda i motori e si prepara al debutto nei prossimi giorni nelle concessionarie italiane. Un debutto in grande, a conferma dell’importanza del modello, che prevede la campagna “Cambia Prospettiva”, visibile sulle principali emittenti televisive italiane e sui canali social e digital, e ben due Open Weekend (18-19 e 25-26 settembre).
Esteticamente la Beyon è (finalmente) qualcosa di nuovo e non ricorda altri modelli del segmento B. La parte più bella e originale, secondo noi, è quella posteriore dove spiccano soprattutto luci a “boomerag”. Con una lunghezza di 4.180 mm, una larghezza di 1.775 mm e un'altezza di 1.490 mm (o 1.500 mm con ruote da 17 pollici), le dimensioni della vettura raggiungono un buon equilibrio tra compattezza e praticità, con un passo di 2.580 mm. L’ampio spazio per le gambe (lo abbiamo verificato sedendoci) garantisce ai passeggeri una buona comodità, sia sui sedili anteriori sia su quelli posteriori (i passeggeri anteriori possono usufruire di 1.072 mm di spazio per le gambe, mentre i passeggeri posteriori ne hanno 882 mm).
Le motorizzazioni sono il 1.2 MPi 84 CV (con cambio 5MT) e il mild hybrid T-GDi 100 CV 48V (disponibile con cambio 6iMT o 7DCT). Quest’ultima versione da 100 CV è disponibile anche senza il 48V e può essere abbinata a un cambio manuale a 6 marce (6MT) o 7DCT. Il motore 1.0 T-GDi, con e senza 48V, è dotato di tre modalità di guida - Eco, Normal e Sport – per ottimizzare la risposta del motore e le prestazioni dello sterzo in base alle condizioni di guida.
Abbiamo avuto il piacere di provare la versione 1.0 T-GDI 48V da 100 CV (quella hybrid), allestimento XClass con cambio manuale a 6 rapporti e il verdetto è più che positivo: il motore è brillante (si sente la “spinta elettrica”) e offre buone accelerazione e ripresa; lo sterzo è rapido, preciso e leggero mentre il comportamento è abbastanza dinamico, sia nel misto che nelle situazioni di emergenza. Una cosa non capisco: come mai, per avviare il motore, è necessario schiacciare frizione e freno e, contemporaneamente, mettere la marcia in “folle” (altrimenti non si accende)? Qualche riflesso di troppo sul parabrezza e alcuni sistemi di assistenza alla guida, come il Lane Following Assist (LFA) per esempio, sono un po’ “aggressivi”. Ma è il prezzo che si deve pagare per avere maggior sicurezza. A proposito di prezzi: la versione benzina parte da 19.400 euro mentre quella hybrid da 21.800.