Erano 233 milioni nel 2008, sono soltanto 20 milioni nel 2012. E saranno ancora di meno nel 2013. La crisi del Monte dei Paschi di Siena incide anche sui fondi che la Fondazione Mps distribuisce sul territorio per i progetti sociali. E dal 2011 è sparito anche il bando attraverso il quale le associazioni del territorio presentavano richieste di contributo alla Fondazione. I fondi erogati per progetti sociali si è andato assottigliando anno dopo anno a causa delle erogazioni sempre minori della banca. Come suddetto, nel 2008 erano 233 milioni, di cui 165 milioni per progetti terzi; nel 2009 sono diventati 180 milioni, di cui 108 per progetti terzi; nel 2010 sono passati a 80 milioni, di cui 80 per progetti terzi; nel 2011, con la scomparsa del bando, si è passati a 21 milioni, quasi tutti per progetti propri; nel 2012 il fondo è ulteriormente diminuito passando a 20 milioni, anche in questo caso spesi quasi esclusivamente per progetti propri. «Nel 2013 i fondi saranno ancora di meno – spiegano dalla Fondazione – perché le erogazioni della banca sono in diminuzione». In ogni caso, precisano, lo scandalo che ha coinvolto in questi giorni il Monte dei Paschi «non andrà a incidere minimamente sui fondi stanziati dalla Fondazione».Disabili e anziani, i progetti sostenuti da MpsOltre a tre progetti curati direttamente dalla Fondazione, sono tantissimi i progetti terzi finanziati. Gran parte dei contributi elargiti, come è ben spiegato nel sito internet della Fondazione stessa, sono «finalizzati principalmente alla realizzazione di infrastrutture, acquisto di attrezzature, attività di assistenza socio sanitaria, ricreative e culturali; al sostegno delle attività istituzionali di associazioni che si adoperano per alleviare i disagi sociali, prodigandosi per l’assistenza alle categorie deboli, agli anziani, alla crescita e formazione giovanile, alla famiglia, alle patologie e disturbi psichici e mentali o alla prevenzione e recupero delle tossicodipendenze». Ma i fondi destinati a progetti terzi sono diminuiti anno dopo anno e saranno ancora meno a partire da 2013. Tante le associazioni del terzo settore che rischiano dunque di rimanere a secco di finanziamenti, mettendo a repentaglio la loro attività sociale. Numerose le associazioni che nella provincia di Siena, ma anche nel grossetano, hanno usufruito dei fondi della Fondazione per prendersi cura degli anziani, allestendo per loro case accoglienza, centri socio sanitari, residenze assistite, con acquisto di arredi e opere di adeguamento o realizzazione di impianti di areazione, climatizzazione, o fornendo supporto assistenziale familiare qualificato, domiciliare. Elargizioni importanti anche alle attività di assistenza agli anziani del comune e della provincia di Siena (soprattutto nel settore dei trasporti sociali), della provincia di Grosseto e della regione Toscana. Sono stati finanziati progetti in cui si sono forniti strumenti di sostegno e integrazione al reddito dei lavoratori che hanno perso l’occupazione. La provincia di Siena ha varato, tramite un bando, 150 borse di lavoro, dell’importo di 600 euro mensili, per una durata massima di quattro mesi, finalizzate a sostenere l’accesso e la permanenza in azienda di persone in difficoltà occupazionali. Nel campo dei giovani l’attività della Fondazione non ha riguardato solo il supporto alla costruzione o ristrutturazione di luoghi in cui svolgere attività didattica, ma anche il supporto economico ad iniziative che possano coinvolgere, stimolare, arricchire e formare le giovani generazioni.Tra i tanti enti coinvolti, l’Associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) ha conseguito una serie di interventi formativi sulla presenza dei giovani nelle istituzioni, mentre l’associazione Input di Firenze ha promosso l’attività di ricerca e di sensibilizzazione dei giovani alla cittadinanza europea.
Nel 2008 la Fondazione Mps ha distribuito 233 milioni di euro per finanziare i progetti sociali sul territorio. Nel 2012 ne sono stati stanziati solo 20 milioni e nel 2013 saranno ancora meno. ma dalla Fondazione precisano che lo scandalo «non andrà a incidere minimamente sui fondi stanziati».
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