giovedì 25 gennaio 2018
Il Lazio a fare da battistrada (10.648 imprese in più), seguito da Campania (+9.472) e Sicilia (+7.518)
Il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello

Il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello

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Gli italiani continuano a credere nell’impresa e, anche nel 2017, le nuove attività economiche hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti. Sono infatti 46mila in più le imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016. Merito soprattutto della spinta che viene dalle regioni del Mezzogiorno, cui si deve quasi il 60% dell’aumento complessivo, una quota record nella storia del saldo nazionale. Come mostrano i dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel corso del 2017, elaborati da Unioncamere– InfoCamere, sono due i fenomeni che spiegano questo risultato: l’ulteriore rallentamento della nascita di nuove imprese (quasi 357mila a livello nazionale, l’1,8% in meno del 2016) e una più consistente frenata delle chiusure (poco più di 311mila, il dato più contenuto degli ultimi 12 anni), in calo del -3,4% rispetto all’anno precedente.

Al netto di Piemonte (-965), Emilia-Romagna (-636), Friuli Venezia Giulia (-431) tutte le altre regioni hanno chiuso il 2017 con un bilancio anagrafico positivo, con il Lazio a fare da battistrada (10.648 imprese in più), seguito da Campania (+9.472) e Sicilia (+7.518).

Quanto ai settori, a livello complessivo quelli che nel 2017 hanno fatto registrare gli aumenti maggiori nel numero di imprese registrate sono stati il turismo (+10.335), i servizi alle imprese (+7.206 ) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+5.494). A chiudere in rosso, invece, sono state le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447). Se però si guarda all’andamento dei settori nel Mezzogiorno, il quadro si presenta in parte in controtendenza e mostra soprattutto una forte concentrazione del saldo attivo nel turismo (sempre in testa tra le vocazioni imprenditoriali più scelte) e nell’agricoltura (+2.810). Bilanci più che positivi al sud anche nel commercio (+1.970) e nelle costruzioni (+1.284).

«I dati sulle aperture e chiusure delle imprese nel corso del 2017 mostrano che gli italiani continuano a credere nel fare impresa - sottolinea il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello - E anche il Sud del nostro Paese mostra segnali di miglioramento. Per questo occorre aiutare gli imprenditori a tenere il passo con i cambiamenti che sempre più rapidamente investono il mondo dell’economia. 46mila imprese in più rispetto al 2016 sono un segnale che l’Italia sta riprendendo la via della crescita».

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