lunedì 2 agosto 2010
Tra febbraio e giugno 2010, le banche hanno sospeso mutui per 3,2 miliardi di euro ad circa 24mila famiglie soprattutto a causa di eventi come cassa integrazione, mobilità o licenziamenti.
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Tra febbraio e giugno 2010, le banche hanno sospeso mutui per 3,2 miliardi di euro ad circa 24mila famiglie soprattutto a causa di eventi come cassa integrazione, mobilità o licenziamenti.Lo annuncia l'Associazione Bancaria Italiana precisando che la misura è stata applicata a 23.793 contratti di mutuo, per un debito residuo di 3,2 miliardi di euro, e ha consentito di liberare 155 milioni di euro di liquidità in più per far fronte alla crisi, pari ad una media di 6.800 euro in più a famiglia.Nel dettaglio, spiega l'ABI, "la soluzione più frequente per le operazioni di sospensione ha riguardato l'intera rata (90% dei casi)" mentre "la causa più frequente che ha determinato la necessità di ricorrere a questa opportunità nelle posizioni 'in bonis' (senza ritardi nei pagamenti) è stata la sospensione dal lavoro o riduzione dell'orario (Cig, mobilità ecc.). Nelle posizioni con ritardo nei pagamenti, invece, la cessazione del rapporto di lavoro subordinato".Dal punto di vista "territoriale", il maggior numero di domande ammesse è al Nord con il 58,5%, seguono Sud e isole con il 22,2% e il Centro al 19,3%. L'accordo sulla sospensione delle rate di rimborso dei mutui siglato lo scorso dicembre tra Abi e Associazioni dei consumatori, prevede la sospensione per almeno 12 mesi, anche nei confronti dei clienti con ritardi nei pagamenti fino a 180 giorni consecutivi. Riguarda mutui di importo fino a 150.000 euro accesi per l'acquisto, costruzione o ristrutturazione dell'abitazione principale per clienti con un reddito imponibile fino a 40.000 euro annui, che hanno subito o subiscono nel biennio 2009 e 2010 eventi particolarmente negativi (morte, perdita dell'occupazione, insorgenza di condizioni di non autosufficienza, ingresso in cassa integrazione).L'iniziativa costituisce la misura minima alla quale le banche possono aderire, ferma restando la piena libertà di ciascun istituto di offrire al cliente condizioni migliori rispetto a quanto previsto dall'Accordo. Ad oggi hanno offerto condizioni migliorative 172 banche, rappresentative del 64% del mercato.Il Piano è partito il 1° febbraio e i clienti potranno presentare richiesta per attivare la sospensione fino al 31 gennaio 2011, con riferimento ad eventi accaduti dal gennaio 2009 al 31 dicembre 2010.
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