L'AD VIOLA: NON CI SONO ALTRE CASSAFORTI DA APRIRE"A nostra conoscenza no", non ci sono altre cassaforti da aprire al Montepaschi. Lo ha detto l'ad della banca, Fabrizio Viola, in conferenza stampa. "Come ho già detto per poter dire la parole fine occorre terminare il lavoro. L'obiettivo è chiudere entro primi dieci giorni di febbraio. Ancora un po' di prudenza ci vuole". GRILLI: ASSOLUTA STIMA E FIDUCIA NELLA BANCA D'ITALIA"Ribadisco l'assoluta fiducia e stima nella Banca d'Italia di oggi e di ieri", così il ministro dell'Economia Vittorio Grilli in risposta ad alcune interpretazioni delle sue valutazioni sul controllo della Banca d'Italia su Mps.VISCO: LA BANCA D'ITALIA È ORGANO DI VIGILANZA, NON POLIZIA"La Banca d'Italia è un organo di vigilanza, non è la polizia delle banche". Lo afferma il governatore Ignazio Visco in un'intervista a Bloomberg tv a Davos rispetto al caso Mps. "La Banca d'Italia non fa un'azione di polizia, cura la sana e prudente gestione laddove la gestione sembra imprudente interviene" aggiunge. "La posizione della Banca d'Italia - spiega - è quella che bisognerà accertare le eventuali responsabilità individuali" ha affermato.L'INTERVENTO DI GRILLOAlll'assemblea straordinaria di Mps era presente il garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, 'assediatò, all'arrivo, da giornalisti e telecamere. Ha partecipato anche Giampiero Samorì, leader del movimento Mir, che si è detto per "l'immediata nazionalizzazione della banca e l'immediato licenziamento di tutto il management attuale".Tra i primi soci ad arrivare il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini e Giovanni Alberto Aleotti di Menarini."È come Parmalat e la tangentopoli di Craxi insieme". Così Beppe Grillo sul caso derivati che ha investito il Monte dei Paschi di Siena. Il leader del Movimento 5 Stelle è arrivato questa mattina nella sede del Monte per l'assemblea degli azionisti. Secondo Grillo "il danno che hanno fatto è questo passaggio dove il partito diventa banca e la banca diventa partito". Secondo Grillo "Mussari non sa neanche fare un bonifico, sono persone incompetenti messe lì a fare linoleum alle grandi manovre: dare una banca del 1400 al mercato". Grillo ha detto di detenere 30 azioni del Monte dei Paschi, cosa che gli permetterebbe di intervenire in assemblea. All'esterno della sede del Monte in cui si tiene l'assemblea è anche in corso un presidio di protesta della Lega Nord."La banca è stata smembrata, con una Fondazione, dal Pd per dare una banca così al mercato". Lo ha detto Beppe Grillo, arrivando all'assemblea di Mps. "Mussari - pre Grillo - è il nuovo Lusi della situazione, il nuovo Fiorito. Lo ha detto anche lui: non capisce nulla di banche". Secondo il leader del M5S, "bisogna fare una commissione che prenda gli ultimi segretari del Pd e dei Ds dal '95 ad adesso e si faccia dire dove sono andati 14 miliardi di euro. Devono dare delle risposte". TITOLO IN RIALZO IN BORSAScambi vorticosi sul titolo Mps a Piazza Affari. A metà pomeriggio è già stato scambiato il 10% del capitale. Nelle ultime quattro sedute è passato di mano, ad ora, il 28% del capitale della banca. Il titolo balza del 10,07% a 0,25 euro.MONTI: IL PD C'ENTRA IN QUESTA VICENDASul caso Monte Paschi di Siena "si tratta di fare la massima chierezza" anche dal punto di vista "penale" ove necessario. Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo a 'Radio Anch'iò su Radio Uno. "Ho piena e totale fiducia nella Banca d'Italia e nei confronti del governatore Ignazio Visco, ha aggiunto, "così come ce l'ho nel ministro dell'Economia e delle Finanze". "I 4 miliardi di Imu vanno allo stato e ci restano", nel caso di Monte dei Paschi di Siena "non si tratta di 3,9 miliardi, ma di soldi che verranno rimborsati e con alto taso di interesse. E non sono 3,9 miliardi, ma due miliardi perché per il resto sono rimborsi dei precedenti Tremonti-bonds". Così Monti cercando di tranquillizzare i cittadini. Per il leader di Scelta Civica, insomma, "cade qualsiasi parallelismo con l'Imu". "Il Pd c'entra in questa vicenda" perché "ha sempre avuto molta influenza sulla banca e sulla vita politica" di Siena. "Io - ha però aggiunto il leader di Scelta Civica - non sono qui per attaccare Bersani, ma il fenomeno storico della commistione fra banca e politica che va ulteriormente sradicato" perché è una "brutta bestia". Poi, ha concluso, lascio ai politici" il compito di "puntarsi il dito" l'uno contro l'altroLE REAZIONI DEL PALAZZOMontepaschi cade sempre più giù in Borsa (-8%) mentre decolla come caso politico-istituzionale, ancor più che come occasione di polemica elettorale. In una giornata ad alta tensione soprattutto sull’asse tra il ministero dell’Economia e la Banca d’Italia (l’autorità di vigilanza sul settore del credito) che si stempera solo in serata quando le parti, dopo un intervento del Quirinale, si esprimono pubblicamente per negare ogni contrasto. Mario Monti intanto respinge come «fantasie» i presunti legami tra il mega-prestito da 4 miliardi offerto dal governo alla banca senese (i cosiddetti Monti-bond) e la stangata Imu sulla prima casa, e invita a «sottrarre la vicenda alla confusione creata per evidenti ragioni», riferendosi ovviamente alla campagna elettorale. «Il tema dei controlli non è in discussione», ha aggiunto il premier, annunciando che l’esecutivo è pronto a riferire in Parlamento sullo scandalo dei derivati Mps, che ha portato alle dimissioni dal vertice Abi dell’ex presidente della banca senese Giuseppe Mussari.Ma a rimettere ordine è soprattutto nel pomeriggio il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano parla di «una questione grave» della quale «bisogna occuparsi», ma apre un’ala protettiva su Bankitalia, verso la quale esprime «piena fiducia». Al mattino il ministro dell’Economia Vittorio Grilli non era stato altrettanto netto. Dopo aver spiegato che «la situazione di Mps non è un fulmine a ciel sereno, le sue problematicità sono note da un anno», aveva aggiunto: «Sui controlli dico solo che sono di competenza di Banca d’Italia». Una sottolineatura che è stata letta alla stregua di una presa di distanza se non di una critica all’operato di via Nazionale. Del resto nell’aria risuonavano le bordate lanciate verso l’istituto da diversi esponenti politici a partire da Giulio Tremonti, l’ex ministro del Tesoro che a suo tempo "sponsorizzò" invano Grilli per la carica di governatore: «Trovo un po’ strano che questa vigilanza non ci sia stata, né preventiva né successiva», ha detto Tremonti, alludendo forse anche al presidente della Bce Mario Darghi, all’epoca dei fatti governatore di Bankitalia.Nel pomeriggio, dopo l’intervento di Napolitano, è scattata la corsa a spegnere l’incendio. Prima una nota della Banca d’Italia affermava che «non c’è alcun contrasto con il Tesoro ma piena collaborazione». Pochi minuti dopo un portavoce del ministero dell’Economia escludeva a sua volta qualunque divergenza con Via Nazionale, sottolineava che i rapporti tra Grilli e il governatore Ignazio Visco «non sono ottimi ma eccellenti» mentre confermava la «piena disponibilità» del ministro a riferire alle Camere, come suggerito da Monti. Anche il titolare dello Sviluppo, ed ex banchiere, Corrado Passera interveniva per esprimere «assoluta fiducia» verso la banca centrale. Tutto chiarito? Si vedrà. Intanto il Tesoro ha spiegato che la sottoscrizione dei Monti-bond da parte di Mps, non è ancora avvenuta perché si attende l’approvazione dell’aumento di capitale da parte dell’assemblea della banca, convocata oggi.Sul piano più strettamente politico il segretario del Pd Pierluigi Bersani rigetta ogni responsabilità nella vicenda. La Fondazione che controlla Mps è in larga maggioranza indicata da Comune e Provincia di Siena, due amministrazioni tradizionalmente controllate dalle sinistre. «A noi questo caso non crea nessun imbarazzo, io non ho fatto mai in vita mia una riunione su una banca», ha tagliato corto Bersani, secondo il quale «in prospettiva è positivo rompere il legame » tra enti locali e fondazioni». Ma il Pd resta nel mirino di Pdl, Lega e di Beppe Grillo per la sua influenza sulla gestione della banca. Nicola Pini
Via libera alla delega al Cda per aumentare il capitale sociale per un controvalore massimo di 4,5 miliardi al servizio esclusivo dell'esercizio della facoltà di conversione della Banca dei nuovi strumenti finanziari. Forte rimbalzo in Borsa: il titolo chiude a 0,259, con un +11,36%. Scambiato il 12% del capitale
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