Un momento della lavorazione dell'olio (Ansa)
Anche Monini entra nella cerchia delle grandi imprese italiane che offrono ai propri dipendenti la possibilità di scegliere servizi di welfare aziendale come compenso per il raggiungimento degli obiettivi di competitività aziendali. Un’opportunità prevista dalla recenti normative che viene apprezzata sempre di più, sia dalle aziende che dai lavoratori, come alternativa all’erogazione dei premi in denaro. I vantaggi sono molteplici: i servizi non sono soggetti a tassazioni, consentendo quindi un evidente e immediato risparmio economico sui premi di risultato, ma soprattutto permettono concretamente di migliorare la qualità̀ della vita e il benessere dei dipendenti e dei loro familiari.
«È un nuovo tassello della nostra politica - spiega Riccardo Cereda, direttore generale di Monini - che come azienda ci vede già fortemente impegnati in attività di responsabilità sociale quali il sostegno di iniziative di taglio culturale (Festival di Spoleto, Casa Menotti, rassegne d’arte, musica, valorizzazione di giovani talenti), progetti di educazione alla sana alimentazione rivolti alle scuole primarie, interventi ecosostenibili (dalle bottiglie in vetro riciclato alle politiche energetiche), lo sport, con il supporto alla squadra locale di pallavolo che dura ormai da numerosi anni, e molto altro. È una nuova tappa di un percorso che intendiamo perseguire e che crediamo ci veda tra le aziende più sensibili e impegnate sia a livello regionale che nazionale».
Monini ha scelto questa formula attraverso un accordo con i sindacati di categoria che ha evidenziato la volontà delle parti sociali di introdurre un sistema innovativo di incentivazione alla produttività, gratificando il contribuito lavorativo degli impiegati e operai e, nel contempo, mirato a favorire iniziative che vadano incontro alle esigenze di vita privata dei lavoratori. Il contratto integrativo che ne è scaturito consente quindi ai propri collaboratori di scegliere se percepire il premio in denaro o commutarlo in un’ampia gamma di servizi: prestazioni sanitarie, di previdenza integrativa, di supporto alle spese per l’istruzione dei figli, per assistenza ai familiari non autosufficienti, per attività di carattere educativo, ricreativo, di formazione personale/professionale.
«Abbiamo cercato di realizzare una proposta in grado di tutelare il più possibile l’interesse dei lavoratori sotto diversi punti di vista - sottolinea il manager -. Innanzitutto abbiamo scelto di collaborare con Edenred Italia, una primaria società di gestione di questo tipo di servizi, per poter proporre una piattaforma welfare caratterizzata da un’ampia offerta. Il nostro piano, inoltre, è estremamente flessibile, perché consente ai lavoratori di aderire ai servizi anche solo parzialmente rispetto al premio ottenuto e scegliere comunque di riscuotere anche una parte in denaro. Non da ultimo, abbiamo scelto di incrementare fino al 25% il valore nominale del premio per chi lo converte totalmente in servizi welfare». Questi ultimi saranno fruibili mediante l’accesso a una piattaforma informatica attraverso la quale ciascun dipendente interessato potrà scegliere le prestazioni di cui usufruire fino al raggiungimento del valore del proprio premio.
«La decisione di puntare sul welfare - continua Cereda - è stata una normale conseguenza dell’attenzione che da sempre Monini rivolge ai propri dipendenti e al loro stato sociale. Lo sgravio contributivo non è mai stato un elemento su cui abbiamo fatto leva. In questo caso specifico l’azienda trasferisce concretamente al dipendente tutto il proprio vantaggio contributivo, rinunciando al beneficio che per legge le spetterebbe». Sarà la stessa impresa a valutare i risultati di questa iniziativa, sia in termini qualitativi che quantitativi. Per Monini è molto importante fidelizzare i propri dipendenti, ma anche coltivare e formare nuovi giovani talenti, per questo attiva costantemente tirocini curriculari con studenti universitari.
«Siamo soddisfatti dell’intesa con Monini – commentano Gianluca Menichini della Flai-Cgil e Loreto Fioretti della Fai-Cisl - perché abbiamo concluso un importante accordo per il rinnovo del premio di risultato, che migliora quello precedente e che ci permette di guardare al 2018 e alle successive stagioni con ottimismo sia per il valore economico che i lavoratori potranno ottenere da questo accordo, ma soprattutto per la situazione generale dell’azienda. Inoltre, siamo soddisfatti perché la possibilità di trasformare il premio in welfare, per i lavoratori che intenderanno utilizzare questa opzione, va nella direzione che come organizzazioni sindacali auspichiamo: attenzione alla sanità e alla previdenza integrativa, nonché ai servizi per la famiglia e per i lavoratori. Questo accordo rappresenta un esempio di buone pratiche tra le parti sociali che portano vantaggio a tutti e creano un clima di fiducia e collaborazione assolutamente positivo per produttività e qualità della vita. Un esempio che vede Monini all’avanguardia e che ci auguriamo venga seguito da altri al più presto».