mercoledì 12 giugno 2024
Il Comune firma il “Manifesto delle Città Gentili”. Tra le proposte il "cimitero gentile", come spazio per contemplare la fragilità della vita, e il "kind tourism" che tutela l'ecosistema
Anche Olbia diventa “città gentile”: obiettivo benessere condiviso
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Mark Twain nell’800 scriveva «la gentilezza è il linguaggio che il sordo può sentire e il cieco può vedere», in quanto va al di là dei sensi e tutti possono percepirla. C’è chi la considera una medicina naturale, ma è anche un investimento che un’istituzione può fare per il benessere della propria comunità. Anche Olbia sceglie di diventare città gentile, assumendosi l’impegno di riconoscere la gentilezza come valore sociale a beneficio dei propri cittadini e dell’ambiente.

Sarà il 4°Comune in Sardegna e il 59° in Italia entrando a far parte del Movimento Italia Gentile e della sua espressione internazionale, l’International Kindness Movement, che si prefigge l’obiettivo di valorizzare le relazioni tra istituzioni, cittadino, territorio e natura, attraverso la promozione di una nuova educazione alla consapevolezza e al benessere individuale e collettivo. L’impegno è quello di realizzare progetti ad alto impatto sociale per la comunità e spazi gentili per la solidarietà e l’inclusione, dove i cittadini possono incontrarsi e scambiarsi oggetti, idee, conoscenze e tempo libero. Tra le proposte di Olbia, “il cimitero gentile”, un luogo sacro volto alla custodia della memoria e dei valori dell’esistenza, ma anche uno spazio di riflessione dove contemplare la fragilità della vita.

Un percorso virtuoso per lo sviluppo del senso civico, che il Comune di Olbia ha intrapreso anni fa, con le ordinanze che vietano la plastica e il fumo in spiaggia e nei dehors. Ma anche un’opportunità per fare rete a livello internazionale, condividendo buone pratiche, come il “Kind Tourism”, fondato su valori umani condivisi e sulla tutela dell’ecosistema. Il capoluogo della Gallura parte proprio dalla sua vocazione turistica, promuovendo una nuova visione del turismo, “migliorativo”, più sostenibile e consapevole, che non si limita a valorizzare il patrimonio culturale e ambientale, ma incoraggia le persone al rispetto reciproco.

«Aderiamo con grande entusiasmo ad un’iniziativa che rispecchia l’anima di Olbia – afferma Il Sindaco Settimo Nizzi – città dell’accoglienza e della solidarietà, un modo per certificare e incentivare una tendenza che caratterizza da sempre gli abitanti del nostro territorio».

Quella dei Comuni italiani gentili è l’esempio di come anche le buone notizie possono fare anche loro notizia, si tratta, infatti di un’iniziativa d’avanguardia volta a incentivare lo sviluppo dei comuni e delle realtà aderenti, come ospedali, carceri e scuole, in linea con l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu.

Olbia sottoscriverà oggi il “Manifesto delle Città Gentili”. Incontri e spettacoli per celebrare il valore della gentilezza. Oltre alle autorità cittadine, interverranno Massimo Recalcati, psicoanalista, docente universitario e saggista, e Daniel Lumera, biologo, autore bestseller, fondatore del Movimento Italia Gentile.

Per Daniel Lumera, «la gentilezza è contagiosa, ha un effetto onda che innesca cambiamenti cognitivi, emotivi e comportamentali rendendo le persone più sane, felici e produttive nel lavoro. I valori hanno un grande impatto sulla qualità della vita - afferma il biologo – la gentilezza si basa sull’empatia e sulla cura, per questo è fondamentale per riscoprire il senso civico e costruire ponti dall’io al noi, inteso come comunità a cui apparteniamo. È necessario l’impegno di tutti per promuovere un nuovo modello di politica, economia e amministrazione pubblica, fondato sulla cooperazione come motore evolutivo. Il modello competitivo su cui si basa la nostra società è obsoleto, ha prodotto squilibrio e violenza. La teoria darwiniana è stata ribaltata - aggiunge Lumera - l’evoluzione si basa sull’interdipendenza e l’interconnessione: a sopravvivere non sarà il più forte, ma il più empatico. Ma la rivoluzione deve partire dal lavoro su noi stessi: il cambiamento interiore è l’unico modo per cambiare il mondo».

E proprio su uno dei pilastri della gentilezza “il prendersi cura”, il professor Recalcati afferma «nelle relazioni umane prendersi cura significa considerare la particolarità dell’altro. Non a caso, la sua matrice si trova nel materno: una madre si prende cura del figlio come una vita unica e insostituibile. C’è cura ogni volta che viene riconosciuto alla vita il suo carattere immensamente sacro».

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