Una sfilata di moda - Archivio
«Il punto di vista dei brand rispetto ai grandi temi è cruciale per la loro reputazione - ha dichiarato Gianluca Comin, fondatore e presidente di Comin & Partners -. Dalle scelte comunicative e di business che le maison hanno messo in atto negli ultimi due mesi si rileva, per esempio, che lo scoppio della guerra in Ucraina ha avuto un grande impatto sul settore del lusso, a conferma del fatto che il fenomeno del brand activism è oramai parte integrante delle strategie aziendali, rivelandosi fondamentale per il posizionamento del marchio».
Dall’indagine emerge, inoltre, che il mondo della moda sul web si attiva soprattutto in relazione agli eventi fisici. È un fenomeno che va sotto il nome di “phygital”. La moda si prepara poi ad approdare nel Metaverso, lo spazio tecnologico annunciato dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, per soddisfare le diverse esigenze di un pubblico sempre più ampio. «Dalle rilevazioni degli argomenti e del lessico delle conversazioni, emerge soprattutto la grande ambivalenza di molti frequentatori dei social. Ponti a chiedere ogni adeguatezza agli standard di sostenibilità e inclusività ai brand, ma poco disposti ad applicare le stesse rigide misure a sé stessi. Altrimenti non si spiegherebbe il boom di brand di ultra fast fashion e l'aumento nell'uso dei filtri fotografici», ha concluso Fabiana Giacomotti, docente di Fashion Studies alla Sapienza e curatrice del Foglio della Moda.