Nuovo scandalo nel settore automobilistico: questa volta tocca alla giapponese Mitsubishi, che ha annunciato di aver riscontrato manipolazioni ai test sui consumi di due sue minicar. Test che facevano apparire le performance migliori di quelle effettive, sulla base di metodologie peraltro non allineate con le normative vigenti in Giappone.
Complessivamente i veicoli coinvolti (quasi tutti venduti sul mercato nipponico) sono 625 mila, tra cui 157 mila eK Wagon e eK Space e 468 mila Dayz, modelli prodotti a partire dal giugno del 2013, inclusi quelli assemblati per la Nissan. Le anomalie sono state scoperte in una inchiesta interna ordinata dalla stessa casa auto e successivamente comunicate al ministero dei Trasporti giapponese. In una affollata conferenza stampa il presidente Tetsuro Aikawa ha chiesto scusa con il tradizionale inchino e ha riferito di aver ordinato lo stop alla produzione dei modelli e l'avvio di una indagine approfondita anche sulle proprie vetture destinate ai mercati esteri. Le azioni della sesta casa automobilstica nipponica sono crollate del 15% alla Borsa di Tokyo, la maggiore variazione percentuale in 12 anni.