lunedì 4 aprile 2016
​La nuova generazione della "scoperta" anglo-tedesca guadagna spazio e fruibilità, senza compromessi per il piacere di guida. Prezzi a partire da 22.900 euro
Mini Cabrio, cresce il cielo in una stanza
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​Cresciuta nelle dimensioni esterne, con un abitacolo un poco più spazioso rispetto al passato, di certo più fruibile nell'utilizzo quotidiano: la quarta generazione della Mini Cabrio, la terza dell'era BMW, sipresenta sulle strade italiane con lo stesso fascino di sempre. Sotto una carrozzeria dalle forme conosciute, rese più accattivanti in notturna dalla fanaleria completamente a Led, il nuovo modello nasconde però un pianale completamente differente rispetto al passato. Come le attuali tre porte e Clubman, infatti, la decapottabile adotta ora la piattaforma modulare UKL (Untere Klasse) del gruppo BMW, comune anche alle "piccole" del marchio tedesco. Una scelta che su strada ha portato benefici in termini di comfort con minimi sacrifici per quel che riguarda la sportività, che comunque nella variante firmata John Cooper Works rimane ancora di riferimento per la categoria, ancheesteticamente.

Motori e prezzi. Già in vendita in Italia dal 5 marzo, proposta con sei motori turbo, a tre e a quattro cilindri, per potenze fra 102 e 231 Cv,la scoperta britannica viene offerta in tre allestimenti: "base", Boost e Hype. I prezzi sono compresi fra i 22.900 euro della benzina One da 102 Cv e i 37.900 euro della più potente della gamma, la John Cooper Works "Hype". Per i Diesel si parte dai 26.950 euro della Cooper D da 116 Cv per arrivare ai 36.250 euro della Cooper SD Hype da 170 Cv, con cambio automatico.

Com'è. Cresciuta, come detto, di di 9,8 centimetri, la Cabrio è lunga 3.821 mm nella versione One, 3.850 mm in quelle Cooper S e SD chepresentano un musetto più aggressivo e 3.874 mm nella più elaborata JCW. Si è anche allargata di 4,4 cm e presenta un passo superiore di 2,8 cm. Le dimensioni maggiori si traducono in un deciso guadagno per funzionalità dell'abitacolo. Certo, i due posti dietro non possono ancora dirsi accoglienti ma ora, grazie ai 4 centimetri in più per le gambe dei passeggeri e alle nuove poltrone anteriori dall'aumentata escursionelongitudinale, possono finalmente ospitare due adulti anche perspostamenti di media lunghezza. Il bagagliaio si conferma di piccoledimensioni ma con una capacità incrementata del 25% (160 litri a tetto aperto, 215 litri a capote chiusa) adesso permette di trasportare qualcosa in più. Gli schienali frazionati e ripiegabili per aumentarela volumetria utile di carico, semplicemente tirando la manigliainterna al vano, sono un altro elemento di praticità, insieme alla nuova funzione Easy-Load, che permette di alzare temporaneamente la base della capote per stivare nel baule oggetti alti.   

A cielo aperto. Sfizioso e accogliente come da tradizione Mini, l'abitacolo è da vivere il più possibile a cielo aperto, stimolati dall'Always Open Timer, un contatore del periodo passato alla guida a tetto ripiegato, sfizioso anche se non indispensabile. Anche l'efficace sistema di climatizzazione con funzione specifica "capote aperta", convince a guidare la Cabrio "en plein air", persino quando il tempo volge al brutto. Paura della pioggia? L'infotainment Mini Connected utilizza le informazioni meteo raccolte dallo smartphone del guidatore e avverte con il "rain warning" quando arriva il momento di dispiegare il tetto. E con la capote azionabile elettricamente bastano appena 18 secondi per farlo, e sino a velocità di 30 km/h.

Come va.  Alla guida della Cooper S da 192 Cv (prezzo da 30.100 euro), la Mini Cabrio mostra un carattere meno nervoso e più orientatoal comfort rispetto al passato. Generazione dopo generazione, con il crescere le dimensioni e del passo anche questa iconica scoperta ha dovuto, inevitabilmente, sacrificare parte di quell'effetto "kart", così marcato sui primi modelli. Questo, però, non significa che abbia perso in sportività e per accorgersene basta impostare la modalità di risposta di motore e sterzo proprio su "sport" (le altre due selezionabili sono"mid" e "green"). Tra le curve della strada che gira intorno al promontorio dell'Argentario, abbiamo apprezzato la reattività del quattro cilindri turbo. Con il vento fra i capelli, marcia dopo marcia, vien voglia di "tirarlo" sino ai 6.250 giri del limitatore, quota che sale a 6.500 quando quando si disattiva il controllo di stabilità. Operazione che, con il cambio automatico Steprtronic a sei rapporti, permette anche di gestire in maniera completamente manuale l'innesto delle marce, a tutto vantaggio del piacere di guida. Lo sterzo appare reattivo il giusto e le sospensioni assorbono bene le irregolarità dell'asfalto e la vettura fila via rapida, con un esaltante scoppiettio di sottofondo in rilascio di gas. Insomma, questa nuova Cabrio continua a far divertire parecchio. E con il cielo come tetto, ancora di più.

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