Diverbio, con imprecazione, tra Matteo Salvini e il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn al vertice di Vienna durante l'intervento del vicepremier leghista. Alla frase pronunciata dal ministro dell'Interno italiano durante il suo intervento, «non abbiamo l'esigenza di avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più», il collega lussemburghese ha sbottato per poi commentare con un'imprecazione e dicendo: "In Lussemburgo abbiamo accolto decine, migliaia di immigrati italiani. Sono arrivati come migranti a lavorare in Lussemburgo affinché affinché voi poteste avere in Italia soldi per dare da mangiare i vostri figli"
«Ho sentito da qualche collega dire che c'è bisogno di immigrazione perché la popolazione europea invecchia, io ho una prospettiva completamente diversa - aveva detto Salvini nel suo intervento -. Io penso di essere al governo per aiutare i nostri giovani a tornare a fare quei figli che facevano qualche anno fa e non per espiantare il meglio dei giovani africani per rimpiazzare i giovani europei che per motivi economici oggi non fanno più figli. Magari in Lussemburgo c'è questa esigenza, in Italia invece abbiamo l'esigenza di aiutare i nostri figli a fare degli altri figli e non ad avere nuovi schiavi per soppiantare i figli che non facciamo più. Siamo assolutamente disponibili a dialogare con tutti».
A questo punto ha interrotto Salvini: «Io sono il ministro del Lussemburgo e controllo le mie finanze e voi in Italia dovete occuparvi dei vostri soldi per aiutare a dare da mangiare ai vostri figli». Ma Salvini ha replicato: "Rispondo pacatamente al suo punto di vista che non è il mio. Se in Lussemburgo avete bisogno di nuova immigrazione, in Italia preferisco aiutare gli italiani a tornare a fare figli».
Intanto la portavoce del ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer, Eleonora Peterman, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a delle domande sull'accordo fra Italia e Germania sul respingimento dei migranti ha chiarito che l'intesa «vale solo fino all'11 novembre, poi bisognerà riparlare con l'Italia». «L'accordo politico fra Roma e Berlino sul respingimento dei migranti Eurodac prevede un meccanismo di conguaglio, per cui per ogni migrante respinto, la Germania si impegna ad accogliere un migrante salvato dal mare - ha spiegato Peterman -. È un gioco a somma zero, ma è un accordo comunque importante e da non sottovalutare perché riguarda il controllo della migrazione secondaria». Inoltre la portavoce ha aggiunto che quello che ha detto ieri Matteo Salvini, «non corrisponde al nostro stato di conoscenza delle cose». «L'accordo politico è stato preso» e mancano passaggi «tecnici». Salvini ieri ha detto che l'accordo ancora non c'è.