Il processo di riforme dell'Italia richiede pazienza e gode del sostegno di Angela Merkel. È quanto afferma un portavoce del governo tedesco. "Sappiano che un processo di questo tipo crea difficoltà all'interno, devi avere coraggio politico per affrontarle e il cancelliere ha ripetutamente affermato che appoggia il processo di riforme", ha detto Steffen Seibert nel corso di una conferenza stampa. Oltre che all'Italia, Seibert ha fatto riferimento alla Francia. "Non manca il riconoscimento delgoverno tedesco" alle riforme italiane, "ma non si deveconvincere noi, si deve convincere la Commissione europea".
La polemica. La "correzione di rotta" avviene all'indomani di una dichiarazione della cancelliera tedesca Angela Merkel, che definiva "insufficiente" il percorso di riforme dell'Italia e della Francia ed esortava i due paesi a fare maggiorisforzi per riportare i bilanci in linea con le regole Ue. Roma e Parigi avevano manifestato irritazione per l'irruzione "a gamba tesa" negli affari interni.
La piccata replica italiana. Dall'Italia già domenica era subito arrivata una replica. Piccata. Che affonda il coltello nella piaga della crescita tedesca. ''Forse la Cancelliera Merkel - dice il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi - potrebbe concentrare la sua attenzione sulla domanda interna, sulla mancanza di investimenti o sugli squilibri della bilancia dei pagamenti tedesca. Sarebbe un contributo importante all'Europa''. Insomma ''la logica dei compiti a casa è finita''.
E soprattutto ''basta pagelle''. Sintetizza in serata il sottosegretario alla Presidenza,
Graziano Delrio al
Tg1: ''Ciascuno metta ordine in casa propria prima di guardare nella casa degli altri''. Il debito italiano - dice - ''è sostenibile'', mentre ''l'eccesso di surplus tedesco crea problemi agli altri''. Il botta e risposta arriva per l'Italia dopo il declassamento da parte di Standard and Poor's ma soprattutto alla vigila di un importante riunione dell'Eurogruppo. E' l'ultima riunione dei ministri dell'Economia del semestre italiano e dovrà dovrà dare il via libera 'politico', dopo l'ok della commissione Ue, alle manovre dei Paesi alle prese con la crisi.
Le accuse di Merkel. La Commissione europea - ha sostenuto la Cancelliera nell'intervista data all'edizione domenicale del quotidiano
Die Welt - "ha stabilito un calendario secondo il quale Francia ed Italia dovranno presentare ulteriori misure. Questo è giustificato perché i due Paesi stanno attraversando effettivamente un processo di riforme. Ma la Commissione ha ribadito anche che quanto presentato sul tavolo fino ad ora non è sufficiente. Parere che io condivido". Sulla richiesta di fare di più - e sembra un paradosso - questa volta, la Merkel potrebbe trovare alleati anche Paesi che nel passato hanno dovuto sottostare a un rigido programma di aiuti - dalla Spagna alla Grecia, dal Portogallo all'Irlanda - che chiedono impegni chiari da adottare entro marzo. Ma certo il confronto avviene in un contesto cambiato. Nel semestre a guida italiana i concetti di rigore e stabilità dei conti sono stati sostituiti da quelli di crescita e riforme strutturali. E proprio l'impegno in una decisa attuazione delle riforme in corso è stato richiesto in cambio di una limitata flessibilità sui conti. L'Italia è ora impegnata a dare attuazione al Jobs Act.